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La quinta stagione – Cristina Donà

7 Settembre: “Tu mi dicevi che la verità e la bellezza non fanno rumore”… così comincia La quinta stagione di Cristina Donà, con una voce nuda, matura che è suono solitario e ricco. Così comincia il segmento temporale che lascia sfumare l’estate e scandisce il ritmo di una rigenerazione, di una preparazione al “freddo”, metafora delle difficoltà e degli ostacoli che la vita di ogni individuo non risparmia. La differenza sta nella consapevolezza, nella forza d’animo con cui “si decide” di inclinare il capo verso giuste prospettive: “E’ tempo di imparare a guardare. E’ tempo di ripulire il pensiero” perché “nessuna gioia nasce senza un dolore”.
Noi, infinitesimamente piccoli e infinitamente grandi perché parte di un’unica materia/energia in continuo mutamento. Noi, parti dell’Universo e di “un codice stellare che morire non può”. La voce di Cristina Donà, per scelta e per “sentire” volutamente su toni medio-bassi, scivola leggera insieme al quartetto d’archi “dentro una vertigine che danza” e disegna un arrangiamento delicato, emozionante; parole e musica di Universo tessono la trama di un’intensità, di una profondità tali che sembrano esplodere nell’anima di chi le accoglie come “miliardi di segnali/ che accendono l’immensità”.La donna in viaggio verso la conoscenza è desiderosa di Migrazioni (un discreto omaggio al Battisti di Sì viaggiare) che siano come: “volare sopra campi sconfinati puntando a sud, poi toccare con le ali le tue ali senza andare giù” senza evitare, senza fuggire anche curve violente e con tutta l’umiltà possibile di chiedere aiuto quando “arriva L’eclisse… perché non è una debolezza, no… “Nel caso un giorno il cielo esplodesse tu mi terresti le mani calde almeno sino a quando il peggio sarà passato?”.
La donna che ammette… “Non sempre rispondo dipende dai giorni, dall’aria che tira tra me e i miei ricordi” è la stessa donna che ironizza sull’inutilità della metamorfosi per cui due amanti diventano I duellanti”nella foto di un’estate c’era il vento che soffiava, mi ricordo ci bastava l’equilibri su una gamba”.
La donna che sa liberare l’amore fino a rivelare che “non c’è Niente di particolare (a parte il fatto che mi manchi)è la stessa donna che racconta senza timori: “Come la lacrime precipito in un angolo… Oggi rinasce una parte di me che non conosceva il buio stretto intorno al cuore”.
La scrittura di Cristina Donà amplifica la sua forza visionaria, composta di immagini evocative e si fa quasi cinematografica in Laure (Il profumo), testo ispirato al celebre romanzo di P. Süskind.
Il viaggio della bellezza della conoscenza giunge ad una meta che coincide con l’amore in senso lato tra due esseri, in coppia… in amicizia. Un amore che è riparo, non fuga. Un amore che è osmosi, non debolezza: Conosci i miei occhi se guardano lontano da te, le mani che non so curare, conosci le stanze poco illuminate dov’è possibile arrivare bendati”.
La quinta stagione è un album prezioso per diversi motivi: la densità e la maturità dello sguardo che offre sull’esistere, la delicatezza e accuratezza negli arrangiamenti che sanno condurre verso l’ognidove emozionale, la magia e la leggerezza di una voce straordinaria che non grida ma è regina di una ritmica semplice eppur robusta, una voce che non aggredisce ma racconta una frattura non paralizzante e occasione per ri-afferrare l’importanza dell’esserci.
La produzione artistica di Peter Walsh (P. Gabriel, Simple Minds…) accarezza e rende eccezionale uno dei capitoli più affascinanti della storia di Cristina Donà… che ha regalato a settembre gocce di poesia, ancora: “Se resti nell’ombra rispetta la luce anche se è nascosta”.

Video – Universo

Credits

Label: Capitol/Emi – 2007

Tracklist:

  1. Settembre
  2. Universo
  3. L’eclisse
  4. I duellanti
  5. Migrazioni
  6. Come le lacrime
  7. Niente di particolare (a parte il fatto che mi manchi)
  8. Laure (Il profumo)
  9. Non sempre rispondo
  10. Conosci

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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