Home / Recensioni / Album / Uno – Marlene Kuntz

Uno – Marlene Kuntz

“L’amore. Due persone in una, un solo pensiero, una sola ombra che cammina, ecco perché esiste un solo numero: UNO! E l’amore moltiplica infinite volte questa unicità”. Così recita l’incipit del nuovo capitolo di una delle storie più intense e profonde della biblioteca musicale d’Italia, Uno… autori: Marlene Kuntz. Il rock sporco nostrano (eppur dai sapori senza limiti, di terra e di pensiero) osa far suonare non solo corde, rullanti e strumenti/frutto dell’ingegno… osa far suonare la PAROLA, la raccoglie tra le foglie dei boschi e la “usa” nella sua forza originaria di significante e significato, ordisce trame dal ritmo ipnotico e sensuale, assassino e morbido al contempo. Uno è PAROLA, rielaborata, riesumata da secoli di letteratura e filosofia… con semplicità, con naturalezza e con consapevolezza. E V. Nabokov striscia tra le suggestioni, le evocazioni di uno dei dischi più attesi, desiderati. E S. Benni, Emidio Clementi, P. Conte, C. Lucarelli (tra gli altri) liberano parole ad accompagnare le liriche del signor Cristiano Godano. Liriche, sì… nel senso letterale e spirituale del termine. I detrattori dell’ultima ora grideranno l’accusa: “Dov’è il rumore?”. Il rumore è nell’incastro tra la delicatezza che ferisce e l’aggressività sussurrata che scortica certezze. Canto fa rumore nonostante la levità: “Canto il nulla che prenderai/dalle folli mie pene,/e non mi è di consolazione sapere/ che son figlie anch’esse di te”. Musa fa rumore, quello del piano accarezzato dalle mani viandanti di Paolo Conte, quello di una voce che passa il limite del comune sentire, quello di un’omogeneità sonora figlia di una precisione e sapienza che vira verso l’anima: “E sai come prenderti il bello di me/mettendo a riposo la mia irritabilità;/e non voglio sapere come riesci e perché:/è una meraviglia, e finchè dura ne godremo/insieme”. 111 sconvolge, delira fino alla furia omicida perché l’amore insano arriva a tanto; parole come rivoli di incomprensione, di indifferenza, di macabra gelosia figlia del possesso mentre il tempo scorre in 111 bpm di sfrenato e maledetto rock: “Lei lo amava in qualche modo,/e la vita si assestava così./Lui l’amava più che poco/e la vita proseguiva così”. La ballata dell’ignavo è un’ode alla parola che sa essere ferita d’inchiostro sulla carta, che sa essere gesto di cuore e di mano, che sa rimanere e che, se rifiutata, pretende un’azione ma: “Ohh, rileggi una volta in più/fino a farti impressionare…/Ma l’ignavia, invincibile,/non lo fece replicare mai./E ora dicono che sta pagando. E sempre pagherà”; arrangiamenti che riempiono e colmano, parole che disegnano visioni, che sprigionano calore. Si potrebbe continuare all’infinito, ma sarebbe come ritornare sempre allo stesso punto… quello di partenza: non ci sono premesse e successive dimostrazioni, viaggiare nel bosco di Uno significa essere dotati di una chiave di lettura che prorompe da subito e che una PAROLA può codificare: capolavoro.
Questo è il nuovo album dei MK, non è una parola abusata: è una parola che ha un peso. Capolavoro.
Da 1 a 12 un’unicità. “E l’amore moltiplica infinite volte questa unicità”… E i MK declinano la parola AMORE a loro modo, offrendo Uno all’ara della poesia sommersa Negli abissi fra i palpiti: “Se non ti so aiutare/ad arginare la tempesta/tu lasciati consegnare/al mio tentativo migliore/di dare lustro alla tua adorante dolcezza,/con le canzoni che concepisco intrise di te.”

Credits

Label: Emi/Virgin – 2007

Line-up: Cristiano Godano (voci, chitarre) – Riccardo Tesio (chitarre) – Luca Bergia (batteria) – Gianni Maroccolo (basso)

Tracklist:

  1. Canto
  2. Musa
  3. 111
  4. Canzone Ecologica
  5. Fantasmi
  6. La ballata dell’ignavo
  7. Abbracciami
  8. Sapore di miele
  9. Canzone sensuale
  10. Negli abbissi fra i palpiti
  11. Stato d’animo
  12. Uno

Links:Sito Ufficiale,MySpace

Ti potrebbe interessare...

Capossela sciusfen-feste-1965

Sciusten Feste n.1965 – Vinicio Capossela

Tra i fiocchi e le luci scintillanti dei tradizionali album natalizi italiani, Vinicio Capossela si …

3 commenti

  1. Fantastica recensione! Solo per questa rifarei tutti i sacrifici che ho fatto!

  2. ancora non l’ho ascoltato, quindi non posso dare un parere… la recensione è ottima comunque, e mi hai incuriosito tantissimo. grande Amalia:))

  3. :) Siete mitici, complimenti, bella recensione!

Leave a Reply