Pochi giri di parole! Zona proibita: math rock. Le geometrie sonore sono la conseguenza di una sperimentazione che violenta i tempi classici del rock. La ritmica delira modulazioni ai limiti di ogni referente per l’orecchio abituato alla morbidezza ed alla regolarità, la dissonanza è il peccato reiterato, la melodia è solo un’infiltrazione senza danno.
Apparente follia di strumenti e voce che sanno, invece, chirurgicamente esplorare il tempo e crearne un computo che invoca in segreto la maledizione del post-punk, dell’hardcore, del progressive, fino all’insania del noise.
Charlottefield urla un genere e lo scaraventa nel titolo ambiguo del secondo lavoro in studio, What Are Friends For (Fat Cat, 2008). Brighton vomita le strutture asfissianti e schizoidi di un sound che sa essere il figlio bastardo della competenza tecnica sventrata e ricucita a tavolino.
Beatings esplode di batteria, poi di cantato che scortica fino al fastidio.
Late Repeat scivola ipnotica e calda sull’acido di una voce graffiante. Broken Bell spia la melodia, arriva a spogliarla ma la rifiuta.
Wrong On Purpose, Pacifically e Snakes sono la pazzia lucida del calcolo basato sul controllo delle variabili, l’egoismo della smaniosa manipolazione del ritmo angolare.
I Charlottefield hanno rubato il testamento di Shellac, Don Caballero, Battles e hanno ripercorso le strade di una lunga e contorta tradizione, ma l’hanno fatto con consapevolezza ed una sana dose di prepotenza creativa. Il liquido amniotico della Fat Cat nutre mostri!
Credits
Label: Fat Cat Records – 2008
Line-up: Adam Hansford (guitar) – Ashley Marlowe (drum kit) – Chris Butler (bass) – Thomas House (vocals and guitar)
Tracklist:
- Beatings
- Late Repeat
- Wrong On Purpose
- Pacifically
- Snakes
- Broken Bell
- Threes
- Backwards
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