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Life Begins Again – Jimmy Chamberlin Complex

La vita riprende: una speranza che diventa certezza per Jimmy Chamberlin che nell’ormai lontano 2005 ha sfornato uno dei più bei dischi rock di quell’anno. Dopo il rovinoso scioglimento degli Zwan, il compagno di tante avventure del famoso Billy Corgan si decide a produrre qualcosa di tangibile, con il suo esclusivo marchio di fabbrica. Tutto ciò che con le bacchette non si è potuto fare prima e dopo con gli Smashing Pumpkins, deve trovare una strada in cui perdersi. Inizia così il progetto, e Jimmy pensa subito ai vecchi amici da portare con sè in questo viaggio di suoni barocchi e appassionati.
Scartato in un’audizione per i “nuovi Pumpkins”, Billy Mohler (già bassista dei più patinati The Calling) viene chiamato da Jimmy Chamberlin per fondare un complesso che prenderà il nome del batterista dal passato glorioso ma turbolento.
Proprio come una rinascita, Jimmy sembra voler racchiudere in 11 tracce tutto quello che rappresenta la sua personalità, lavandosi e mettendosi nuove vesti candide. Decide così di gettare via e nascondere il difficile trascorso da tossicodipendente e andare a pescare nel passato più remoto che lo ha formato veramente: la batteria, la sua vita.
In questo lavoro si può assaporare la tecnica di Chamberlin che riesce ad affascinare non solo le orecchie allenate dei percussionisti. Il disco, come poteva invece rischiare di essere, non è un mero esercizio di stile di un professionista che studia e legge la musica fin dalla giovane età, ma bensì risulta una magnifica fusione di stili, in cui sono incastonate perle preziose.
Ritmi a tratti tanto vicini al jazz quanto al rock classico ed al progressive, melodie pop mai banali e un sorprendente lavoro di basso da parte di Billy Mohler che nei The Calling proprio non poteva mostrare le sue qualità.
L’album si apre con il liquido vortice di Streetcrawler in cui la batteria di Chamberlin troneggia al fianco di sonorità che mescolano rock e fusion.
Life begins again ospita la voce di Rob Dickinson, fratello del più famoso e urlante cantante degli Iron Maiden. Fortunatamente, se non la parentela, non esistono legami tra i due cantanti, e la seconda traccia dell’album offre una voce caldissima vicina ad alcuni pezzi dei Queens of the stone age (ma dotati di molta più grazia).
Dopo un pezzo strumentale in cui castelli vengono costruiti bacchetta su bacchetta, la voce dell’amico Corgan spunta, a dire il vero, non troppo inaspettata. In Loki cat, l’inconfondibile timbro della sua voce fluttua leggero su un tappeto la cui trama mette in evidenza la pulizia dei tocchi di Chamberlin sulle pelli.
Il disco prosegue alternando pezzi interamente strumentali a tracce che ritrovano alla voce Rob Dickinson, muovendosi funambolicamente tra il jazz e il rock, andando a scoprire nuove vie per inconsueti abbracci musicali.
Chamberlin si mostra come un vero e proprio architetto di ogni suo pezzo: costruzioni complesse, elaborate che giocano con le forme, le luci e le ombre.
Life begins again è un disco che non contiene nemmeno un pezzo radiofonico, ma incredibilmente non stanca con leziosi eccessi che una produzione solista di un batterista potrebbe far temere. Tutti gli appassionati batteristi dovrebbero avere questo disco, studiarlo e apprezzarlo in ogni sua sfumatura, mentre chiunque ama la musica che spazia su più fronti, dovrebbe almeno ascoltarlo.
Non è musica da sottofondo: risulterebbe fastidiosa. Non è musica da canticchiare: è impossibile farlo.
E’ musica vera, fatta per vivere. E’ fine a se stessa. E’ splendida.

Credits

Label: Sanctuary records – 2005

Line-up: Jimmy Chamberlin (batteria) – Billy Mohler (basso, chitarre, voce) – Gannin Arnold (chitarra); con la partecipazione di Sean Woolstenhulme, Billy Corgan, Rob Dickinson, Paul Chamberlin e Bill Medley

Tracklist:

  1. Streetcrawler
  2. Life Begins Again
  3. P.S.A.
  4. Loki Cat
  5. Cranes of Prey
  6. Love Is Real
  7. Owed To Darryl
  8. Newerwaves
  9. Time Shift
  10. Lullabye
  11. Loki Cat

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