Andate tutti affanculo
Si può considerarlo un titolo puerile oppure volgare e di cattivo gusto, certo siamo pronti a sentirci dire entrambe le cose. Ma non è nulla di tutto questo e ci va di spiegarlo, un po’ di tempo prima. Da qualche anno ci ronzava in testa di fare un disco in Italiano, la famigerata lingua madre. Come Zen Circus abbiamo giocato con l’Italiano in varie occasioni, ma solo con l’ultimo “Villa Inferno” abbiamo messo a fuoco quella che era l’idea di partenza di questo nuovo progetto: Come un cerchio, i musicisti americani che ci avevano influenzato da appena nati e che ci avevano anche perseguitato negli anni a seguire, sono arrivati fra le nostre braccia come attratti da una calamita. Hanno collaborato, ci hanno dato consigli, si sono affezionati ed emozionati ed hanno chiuso questo cerchio con il disco che volevamo fare con dentro quelli che ci hanno fatto iniziare. Punto e a capo.
Ma non ci basta, anzi lo consideriamo solo un punto di partenza. Forti di un motore diesel che mai ha conosciuto la parola hype ma solo i faccia a faccia dei quasi 500 concerti fatti in ogni remoto angolo di questo paese meraviglioso (e non solo), ci prendiamo la libertà di mandare l’Italia di oggi, i suoi rituali borghesi, le sue liturgie, le sue maschere liberiste a quel paese. E’ il nostro gioco serio, l’urlo più naturale che c’è quando ci si trova accerchiati e non si riconosce più chi è amico e chi nemico. Quando tutti pretendono rispetto, mancandolo puntualmente.
Quindi certo, affanculo la classe politica e quindi anche le mafie, affanculo le religioni tutte, affanculo quelle bestie dei leghisti, affanculo i suv, affanculo la maleducazione borghesotta, affanculo l’educazione proto-cattolica, affanculo la televisione, affanculo i paraculi e la classe dirigente tutta…ok…ma noi non siamo certo Beppe Grillo, non è questo che ci interessa, o almeno non solo.
Quindi troviamo sia quasi più importante, in questo preciso momento storico, mandare Affanculo anche i poveri: chi si vergogna a farlo ha la coda di paglia ed almeno una casa di proprietà -che in sé poi mica è un difetto ma un culo immenso nel 2009-
Noi però no e facenti parte sin da bebè della categoria ci sentiamo a nostro perfetto agio nel mandare affanculo tutto il proletariato moderno di questo paese: affanculo il ricatto degli affetti, affanculo la voglia di diventare qualcuno, affanculo le madri timorate e le loro preoccupazioni che rendono i figli sterili e paurosi, affanculo i padri “che nella vita c’è da farsi il mazzo”, affanculo i lavoratori che si incazzano per cento euro in meno e non per le libertà civili o per omicidi di stato, affanculo agli stessi lavoratori che spendono fior di quattrini per il calcio: affanculo ai loro puzzolenti calzini bianchi di spugna da due euro che tengono fieri sulla sedia buona a guardare il calcio su Sky mentre loro figlia non mangia più o magari pensa al suicidio, affanculo il tenere le cose bene, ammodo, non usarle nemmeno che altrimenti si sciupano, affanculo i pettegolezzi, le maldicenze, i “ma lo sai che?”, affanculo la mediocrità ed i telefonini: ne abbiamo tutti a pacchi e non ce ne frega nulla se costano quanto quello che ci trattengono in busta. Che poi non avete niente da dirvi. Cosa dovete dirvi? Che ha vinto l’Inter? Che i giovani sono tutti stronzi? Che stasera al cinema c’è Vacanze di Natale?
Fare i sacrifici per pagare l’Audi e trattarla meglio di vostro figlio che giustamente si fa di cocaina dalla mattina alla sera perchè è figlio del vostro stesso fallimento. Già, i figli: quelli cattivi sono sempre gli altri. Che contano poco o nulla a meno che qualcosa non possa capitare anche al vostro e allora giù con “I nostri poveri ragazzi!”. Non avete mai capito che sono figli del mondo, figli di tutti, che li cresce il mondo quanto voi e che le vostre paure saranno anche le loro, che la vostra sudditanza al mediocre esploderà nella loro emotività.
Affanculo anche i trentenni, mai colpevoli dei loro stessi errori di valutazione, sempre a dar colpa a destra e a manca, raramente interessati o appassionati in quello che fanno. Che già vivono nel passato e ti dicono “Facciamo una cena una volta!”. Come ragazzini a prendere sbornie nei pub di fine millennio nel ricordo dei “vecchi tempi” o fidanzati con una pietra al collo ma “è giunta l’ora di crescere”, che vi mancano gli anni ottanta, i cartoni animati, la rettore, colpo grosso, i puffi, Uan.
Ormai accettiamo tutto, tutto quello che si può accettare: a volte accettiamo cose che nemmeno sono imposte, anzi le imponiamo noi ormai per primi perchè siamo noi che teniamo in ostaggio la cultura, il libero pensiero, lo sguardo ubiquo sul mondo, la bellezza, l’errore, la comunicazione, la convivenza civile, il bene profondo della diversità.
Certo va detto che siamo musicisti, non una associazione sovversiva. Ed inoltre Toscani, quindi fanatici dell’autoironia e dello scherno. Non ci interessa dare voce ad un’ipotetica generazione x nè tantomento farci portavoce del giusto: facciamo schifo anche noi, a modo nostro. Ma è importante, ora, adesso, che qualcuno esca dalle righe perchè le convenzioni hanno fallito. Lo faremo in piccolo noi con questo disco, speriamo che vi piacerà. Il resto è solo musica, che è quello che ci riesce meglio. Ci vediamo tutti in giro per questo paese che sembra una scarpa.
Grazie del Supporto
Appino, Ufo & Karim