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Different Realities – Siena Root

sienaroot_differentI Siena Root si inseriscono a pieno titolo all’interno di un movimento che negli ultimi anni ha preso corpo in maniera sempre più massiccia nei paesi Scandinavi e che ha visto un revival di quelle sonorità tipiche del rock inglese dei seventies da parte delle giovani band nordiche. Un revival che però, spesso, si trasforma in un vero e proprio ritorno ai tempi passati tramite la riproposizione non soltanto di sonorità o strutture compositive, ma anche di strumenti, mezzi e metodi di registrazione dell’epoca. E infatti, durante l’ascolto di questo quinto lavoro dei Siena Root, sembra davvero non siano passati più di trent’anni da quando il nostro amato rock spopolava per il globo intero. Così Different Realities mostra tutte le caratteristiche peculiari del genere: chitarre pulite e distorte che si alternano in frequenti cambi di tempo e di ritmo innestati spesso dagli stacchi di batteria, riff trascinanti, assoli frequenti, lunghe e interminabili suite strumentali, l’organo a conferire quelle vene bluesy di cui tutto il rock di sempre non può fare a meno; infine la voce, ora melodica, ora languida e sfuggente, ora riflessiva, ora sofferente, ora psichedelica. L’album è un concept suddiviso in due parti, in pieno accordo con la grande tradizione del rock degli anni d’oro. Se nella prima parte, We, le coordinate della musica dei Siena Root sembrano rimanere maggiormente legate alla tradizione occidentale, nella seconda, The Road to Agartha, si mostrano le molteplici influenze che il rock di quegli anni ha percepito dalle musiche tradizionali delle culture orientali tanto estranee alla nostra e, per questo, tanto affascinanti. Così le atmosfere si dilatano e le sensazioni sfuggono in molteplici direzioni, rischiando a volte di allontanarsi anche troppo dal canovaccio tradizionale; gli strumenti si moltiplicano a dismisura, compaiono il flauto che non può non richiamare alla mente il leggendario Ian Anderson e i suoi Jethro Tull, il sitar, importato nell’uso comune della popular music già dai Beatles, insieme alle più svariate percussioni quali gong, bells, tzouras, duf, qaraqab, tamburini e chi più ne ha più ne metta. Il risultato di cotanto clamore multi strumentale e multi etnico però non da sempre riscontri positivi. Spesso ci si imbatte in delle parti strumentali legate a motivi troppo tradizionali e che si allontanano eccessivamente dal rock che ne sta alla base, facendo comparire la sensazione di perdersi all’interno di un così vasto vortice di strumenti e sensazioni. Tuttavia, a conti fatti, questo nuovo lavoro degli svedesi Siena Root risulta davvero ottimo. Suona benissimo, è curato minuziosamente in ogni sua parte e le composizioni sono ben orchestrate da gente che mostra non poca esperienza. Con una prima parte sicuramente molto più uniforme della seconda forse troppo dispersiva, questo Different Realities però si configura come un lavoro decisamente fuori dai tempi moderni e, come tale, diviene tanto indispensabile per gli appassionati del sound storico del rock dei seventies, quanto prescindibile per tutti gli altri.

Credits

Label: Transubstans Records – 2009

Line-up: KG West (guitar & organ) – Sam Riffer (bass) – Love (percussion)

Tracklist:

  1. We are Them
  2. In the Desert
  3. Over the Mountains
  4. As We Return
  5. Bairagi
  6. Bhairavi
  7. Ahir Bhairav
  8. Bhimpalasi
  9. Shree
  10. Jog

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