Il trio Le maschere di Clara, nome ispirato dalla compositrice tedesca dell’Ottocento Clara Wieck, arriva da Verona. 23 è il loro EP d’esordio.
Quattro pezzi che fondono il prog, il post-rock e la musica classica. Un piano e un violino, usato e distorto come e fosse una chitarra elettrica, seguono la base ritmica creata da basso e batteria pesante. I testi sono oscuri, tormentati. Il suono sprigionato dagli strumenti de Le maschere di Clara è un qualcosa di carnale, viscerale. Colpiscono duro e lo fanno nel migliore dei modi. Quattro tracce che suonano come quattro stilettate. L’episodio migliore è La scala di Escher: Come nell’omonima opera pittorica, si assiste ad un continuo cambio di direzione delle note, un turbine che destabilizza l’ascoltatore che per quasi 8 minuti rimane in balia della musica.
Le maschere di Clara fondono al meglio la pittura (la copertina del loro ep ritrae una parte de Il Giardino delle Delizie, composizione del pittore fiammingo Hieronymus Bosch), il teatro (i loro brani sono declamati, quasi recitati) e la musica in tutte le sue accezioni. Un ottimo esempio di contaminazione perfettamente riuscita.
Credits
Label: Jestrai Records – 2010
Line-up: Lorenzo Masotto (piano, basso, voce) – Laura Masotto (violino, voce) – Bruce Turri (batteria, voce)
Tracklist:
- Porpora
- Frammenti
- La scala di Escher
- Sogni estinti
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