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Meccanica e natura – Jolaurlo

La meccanica ha regole precise, ferree, dalle quali non si può scappare, come un ritmo secco e deciso. Diverso è per la natura, che si muove secondo una infinità di variabili dettate anche dal caso. La natura dell’uomo si scontra con la meccanica dei sentimenti, la natura dei sentimenti contro la meccanica dell’uomo. Un circolo vizioso, che porta alla crisi, al non riconoscersi o non voler riconoscersi. Da tempo si parla di androidi che nel giro di qualche decennio diverranno familiari alla civiltà umana, e da sempre il robot è stato oggetto di fantasie, studi ed… invidia. Che sia forse proprio l’invidia il dettaglio che porta l’uomo ad una storica fascinazione verso “il simile sintetico”? Invidia verso la sua programmabilità, ed anche quando gli scienziati si spingono a voler creare androidi capaci di provare emozioni, lavorano per rendere reale l’immaginario collettivo, il desiderio intrinseco dell’animo umano di avere, anche se per poco, la sensazione di poter governare in modo pieno le emozioni. Altrui, perchè sulle nostre, da millenni continuiamo a fallire.
Ascoltando Meccanica e natura della band pugliese/emiliana questo affiora come vero legame tra i brani, sia nelle parole che nell’accostamento di note e musica. Un continuo scontro tra due fronti opposti che si toccano, si sfiorano, si feriscono e si amano: l’emozione come dono (l’emozione come dannazione), il sentimento come un fiume in piena indomabile (il sentimento come meccanismo di una linea di produzione industriale), la mente come strumento per pensare e scegliere (la mente come strumento che si deve scollegare).
Meccanica e natura è un album che sorprende per la propria determinazione e maturità, soprattutto nella perfetta simbiosi tra musica e parole. Il preciso e sintetico sound elettronico, fatto di percussioni matematiche e algide tastiere, si scioglie in avvolgenti melodie ed un canto che sa essere estremamente versatile. Il ritmo è il fulcro del lavoro musicale dei Jolaurlo, che proprio in questo ben congeniato clima freddo, riesce a porre ancor meglio in risalto i momenti più dolci e caldi.
Polistirolo e Banale sono la migliore espressione delle capacità pop della band, mentre Il buio, Valentina e Il caos si spingono maggiormente nel campo del rock elettronico votato al dancefloor. Androide, uno tra i brani migliori del disco, è la chiave di lettura dell’intero lavoro risultando perfettamente bilanciato tra le varie componenti che formano Meccanica e natura. Cinema e Senza paura rappresentano i momenti più rarefatti del disco, dove il canto stesso perde la sua caratteristica spigolosità per fluire denso ma leggero. A chiudere il disco c’è la cover (registrazione live) di una brano dei CCCP: così, come è sempre bene che sia fatto quando ci si pone di fronte ad una reinterpretazione,  i Jolaurlo derubano Ferretti di un brano, e lo rivivono radicalmente, con il loro essere: è così che Annarella scopre una nuova e frenetica vita.
I Jolaurlo non saranno forse rivoluzionari, ma ci sanno fare ed hanno carattere quanto basta per assestare un bonario calcio nel di dietro ad alcuni “vecchi” della musica alternativa italiana, ed iniziare un po’ di rinnovamento in un panorama tanto ricco quanto immobile.

Credits

Label: Irma Records – 2011

Line-up: Marzia Stano (voce, timpano, tastiere) – Gianni Masci (chitarra ellettrica e acustica, programmazioni) – Poppy Pellegrini (basso, chitarra elettrica) – Maurice Noah (midi key, moog, programmazioni) – French (batteria, programmazioni)

Tracklist:

  1. Polistirolo
  2. Sempre
  3. Androide
  4. Il buio
  5. Chiaro / scuro
  6. Banale
  7. Valentina
  8. Cinema
  9. Il caos
  10. Senza paura
  11. Annarella

Link: Sito ufficiale

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