“L’eternità ha l’estensione di un palpito, il tempo di un respiro”, con queste parole, della scrittrice Antonella Catini Lucente, ci accoglie il libretto del CD di Claudio Luongo, compositore ed interprete della musica che vi è incisa. Datemi il Tempo è il titolo del suo album prodotto nel luglio 2011 dall’etichetta indipendente SMC (Salvatore Mignano Comunication) e che porta anche il marchio delle edizioni RaiTrade.
Un’esigenza che ci accomuna tutti. Datemi il tempo di leggere, Datemi il tempo di poter ascoltare musica, Datemi il tempo di vivere un respiro, un palpito della mia vita, della mia famiglia, dei miei amici, Datemi il tempo di girare per il mondo e di soffermarmi sulle cose, Datemi il tempo per sognare e realizzare… scoprire… creare!
Claudio Luongo, compositore ed interprete di se stesso.
Quando si cerca di ritagliarci un po’ di tempo, inevitabilmente esploriamo noi stessi, come ha fatto questo artista che ha messo a nudo il suo animo, i suoi pensieri, i suoi affetti, sia nelle partiture che altri leggeranno ed eseguiranno, sia, soprattutto, nell’interpretazione dei brani.
Singolare la scelta del pianoforte, segnalato sulla copertina del CD come “Piano Vintage”, che dà all’incisione quel sapore di registrazione di una volta, con quel suono ogni tanto un po’ “ferroso”, quasi a percepire il tipico rumore delle meccaniche che si attivano, il movimento del martello che sta per battere sulla corda e del pedale che si rilascia, che ti trasmette la sensazione di quell’umano gesto di chi si è seduto di fronte ad uno strumento e sta componendo e suonando nello stesso instante in cui pensa, che fa sembrare Claudio seduto a suonare davanti a chi ascolta. Una scelta coraggiosa e controcorrente, che impreziosisce ulteriormente questo CD e accende la curiosità di chi lo ha tra le mani.
Nove brani che si alternano con una firma musicale ritrovabile nel “motore” che si percepisce in ogni composizione. Un motore che parte e che ti guida nei giochi di luce, portandoti su tra le nuvole, che ti fa conoscere persone ed atmosfere sognanti e riflessive, e che non ti lascia se non dopo averti donato l’esperienza di estraniarti dal tempo, insieme ad una voglia e frenesia di vita da vivere.
A tal proposito vi dico: ATTENZIONE, non ascoltatelo mentre guidate, perché di sicuro qualcosa nella natura si muoverà perfettamente a tempo con il brano del CD che viene riprodotto in quel momento, e sembrerà che una migliore descrizione del mondo non ci possa essere. Questo vi rapirà talmente tanto da distogliere la vostra attenzione dalla guida, facendovi fare tratti di strada senza cognizione di tempo… tempo terrestre!
Nove brani, dicevo, interpretati con un’intensità coinvolgente: Spiragli di luce, con un inizio delicatissimo, tanto da percepire il rumore delle meccaniche del pianoforte che assomiglia a quello di una finestra chiusa chissà da quanto e che ora si vuole aprire, con una nota acuta che sembra volere scandire il tempo, il giusto tempo che la luce si prende in queste situazioni per entrare e iniziare a giocare con quello su cui si rifrange. Quindi volare Come nuvole, guidati dagli accordi iniziali che si muovono con quella leggerezza di un bimbo che sta capendo che può volare, e piano piano si alza e si lascia andare libero.
Un’attenzione particolare alla terza traccia, Aspettando Godot, ispirata dalla famosa opera teatrale di Samuel Beckett, appartenente a quel genere di teatro dell’assurdo, dove la vita dell’uomo è apparentemente senza motivo, e dove l’incomunicabilità e la crisi di identità si manifestano nelle relazioni. Così come questo brano, un samba, che sviluppa i suoi ritmi variandoli, come alla ricerca di qualcosa, e portandosi verso un’accelerazione, ricreandosi ogni volta verso sonorità più tensive, chiudendo con ritmi incalzanti quasi contrastanti, a richiamare, forse, proprio la crisi di identità e la difficoltà di relazionarsi degli uomini.
Piccolo Vulcano, Mine Vaganti, brani più intimi e riflessivi.
Impressioni, per me il brano che, insieme ad Aspettando Godot, meglio rappresenta le intenzioni di questo CD, poiché con uno scorrere inesorabile, quasi drammatico, inevitabilmente scuote la parte interiore di chi ascolta, portandolo a riflettere sulle cose davvero importanti della vita per non lasciarsi prendere dal resto, ed evitare di perdere il nostro prezioso tempo.
Gerry, un omaggio all’amico pittore Gerry Turano che ha prestato il soggetto per la foto di copertina. Un pittore descritto da un musicista, con sonorità che aprono la fantasia di chi ascolta e lo fanno vedere in fase creativa, che prende e mischia i colori dalla sua tavolozza.
Rom, brano funambolico e virtuosistico che rimanda alle sonorità dei popoli balcanici.
L’artista si congeda dall’ascoltatore con Una sera d’estate, dando la sensazione che il CD appena ascoltato sia già parte del passato e che le note che si stanno ascoltando sono solo il dolce cullarsi nel ricordo di quello che si pensa si stia vivendo adesso!
Alla fine ci sono anche due bonus track, in cui vengono ripetuti due brani, Aspettando Godot e Impressioni. Il primo, trasformato quasi in un brano jazz, in trio col basso di Enrico Verrecchia e la batteria del giovanissimo Loreto Zullo, e l’altro in duo con la batteria, che bene evoca la sensazione di spazio e riflessione che vuole dare l’autore.
Questo CD, poi, è diventato motore di uno spettacolo che vede protagonista il Maestro Luongo insieme ad un pittore, un attore e una scrittrice. Quattro persone che interagiscono intorno ad un pianoforte ed un quadro che sarà dipinto nel brave spazio del concerto-spettacolo.
Carpe diem!
Sito del M° Claudio Luongo
www.claudioluongo.it