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Gravità inverse – Nut

Già nel loro precedente ep, Hapax, i Nut ci avevano fatto capire chi sono, e quanto profondamente sono. Carattere e personalità da vendere. E dovrebbero venderli davvero perché scarseggiano. Rispetto a loro poi. Quasi scompaiono. Gravità inverse è un lavoro alto, importante. Prodotto da Giulio Favero, questo album affascina per potenza, per immediatezza. Sette tracce che hanno un unico filo conduttore: la propria esistenza, il proprio modo di sentirsi e di sentire, di collegarsi al mondo e agli altri, con radici che fondamentalmente non ti fermano mai. Bellissima la copertina curata da Alberto Becherini, che ci preannuncia quello che ascolteremo, quello che diventerà nostro al primo ascolto. Questi tre ragazzi pisani conosco il patrimonio della tecnica a menadito, ma ancor di più conoscono la parola, quella che si esprime anche solo nei silenzi e nel suono, e la curano meticolosamente nei loro testi delicati e tormentati, le danno la giusta voce, che è quella di Matteo Sciocchetto, intimamente urlata, gonfia di sensazioni. Rock, alt rock, post rock. Comunque sicuramente rock. Di quello vero e puro, di quello che racchiude la lotta di una vita, della storia, di migliaia di band reali e potenti, di gente comune reale e potente.
Il brano che preferisco è Inchiostro sprecato, per quanto come al solito sia un’ingiustizia preferire. Ma è il mio background che decide, quelle cose che senti solo in determinati momenti. Importante sottolineare la presenza in questo album di Nicola Manzan (Bologna Violenta) ne Il sarto e Abiti e di Marina Mulopulos (già con Malfunk e Almamegretta) nel brano Mosaico.
L’album è uscito per Sinusite Records di Marco Gargiulo e Duilio Scalici (componente dei Caronte e regista di videoclip. Suo il video di Inchiostro sprecato.), etichetta da tenere d’occhio visto che ci presenta sempre ottimi musicisti, con ottimi dischi ed ottime storie.
Gravità inverse è un album che ascolto e riascolto volentieri, e questo già mi basta. Per me è già tanto. Apprezzo la dilatazione del tempo, la distorsione dei minuti, l’allungamento estremo delle emozioni. Non credo che la sintesi sia sinonimo di capacità, di bravura. Credo invece che esistano messaggi che non dovrebbero finire. Finché c’è la necessità di dire e la stessa pressante necessità di ascoltare.

Credits

Label: Pogo selvaggio! Records/Sinusite Records – 2011

Line-up: Matteo Sciocchetto (voce e chitarra) – Matteo Puoti (basso ed effetti) – Matteo D’Ignazi (batteria, percussioni ed elettronica) (batteria)

Tracklist:

  1. Sagome
  2. Evadi
  3. Abiti
  4. Mosaico
  5. Il sarto
  6. Inchiostro sprecato
  7. Orme sovrapposte

Links:Sito Ufficiale,MySpace

Inchiostro sprecato – Video

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