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Born Villain – Marilyn Manson

Abbandonato il romanticismo di Eat Me, Drink Me e archiviato il sapore anonimo di The High End of Low, torna instancabile il Reverendo. Dall’ombra di una mondanità ormai svanita priva di colpi di scena, leggende metropolitane e provocazioni blasfeme per bigotti impressionabili, ai fedelissimi e alle matricole non resta che ascoltare lasciando sepolte le sovrastrutture. Ottavo album in studio, Born Villain ci apre le sue porte schiaffeggiandoci con Hey, Cruel World, reinterpretazione del Macbeth. No Reflection, primo singolo estratto (presente anche in una riuscitissima e godevole radio edit) riecheggia i gorgheggi di The Golden Age of Grotesque, ma l’antipatia del pregiudizio svanisce al secondo ascolto ed è droga. Ansimante Pistol Whipped rilassa le percezioni con la sua struttura ‘’pop’’. Overneath The Path of Misery mescola piacevolmente sottofondi ricercati minuziosamente all’esplosione brutale in perfetto Antichrist Superstar style. Slo-Mo-Tion, impeccabile e versatile come una basic t-shirt. Dopo l’esperimento quasi rappato ma non troppo antipatico di The Gardner, si passa impassibili tra i ‘’fiori del male’’ di The Flower of Evil, seguita da una pausa molto Holy-Wood(iana) con Children of Cain. Ora l’orecchio è davvero pronto a tutto. Perfetta la cover di Carly Simon You ’re so Vain con lo zampino dell’amico Johnny Depp. Esplosione old style con Murderers Are Getting Prettier… per non dimenticare le origini. Seducente Born Villain, ninnananna penetrante con Breaking the Same old Ground. Goth, industrial, rock, ce n’è per tutti insomma, poco spazio alla noia. Work in progress da eremita questa volta per Mr. Manson, solo gatti, film e solitudine a sostenere la gestazione di un disco (sono suoi anche i testi) che, piacevolmente, non delude. Dei film abbiamo goduto della ricercatezza del background, della solitudine il pensato ritorno alle origini e gi input culturali (da Shakespeare a Baudelaire), e dei gatti che dire? Fuorvianti ma piacevoli, come queste quattordici tracce, che non segneranno sicuramente un’epoca, ma celebrano il passato in maniera degna, scrollandoci dal cinismo di un parere preconfezionato nei confronti di un artista vissuto, ma in questo caso, non stanco.

Credits

Label: Cooking Vinyl – 2012

Line-up: Marilyn Manson (voce) – Twiggy Ramirez (chitarra) – Fred Sablan (basso) –
Jason Sutter (batteria)

Tracklist:

  1. Hey, Cruel World…
  2. No Reflection
  3. Pistol Whipped
  4. Overneath the Path of Misery
  5. Slo-Mo-Tion
  6. The Gardner
  7. The Flower of Evil
  8. Children of Cain
  9. Disengaged
  10. Low Down Godamn Army
  11. Murder are Getting Prettier
  12. Born Villain
  13. Breaking the Same Old Ground
  14. You’re so Vain

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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