A distanza di quattro anni il gruppo padovano ritorna con un nuovo lavoro: Lov Lov Lov, dopo Ate Ate Ate, con la sua copertina simbolicamente lugubre, arriva la risposta altrettanto corrosiva. C’è un bel cuore rosso piazzato a veste del cd ed ha tutta l’intenzione di annunciare una logorante esplosione emozionale tradotta in musica. Come può un noise in fibrillazione post-core acidificato coagulato con una voce sonnambula scossa da singulti grunge non dar vita ad bailamme sonoro da ambient luciferino? “Disputa con parole indecenti e immorali: quasi discorso che solleva fetore e non si può sentire”: l’etimologia parla chiaro, sarà un caso la scelta del nome? Una nevralgia in corsa sulle corde di un basso imperituro, ascolto di stomaco. Incenerire le armonie che non descrivono l’esterno e lasciar piovere in frantumi rumorismi di un malessere che viene da dentro e viene sputato fuori. Le viscere si dimenano in distorsioni di strumenti a partire da Void void void, strisciando in rigetti elettrici corposi; saltellano con gelidi giri di chitarra in Can’t stop the dance, you chicken, poi ebbre e gonfie d’agonia si distendono, s’accartocciano sotto frustate sintetiche in Loss loss loss.
Sapiente lavoro di un gruppo che sa articolare la sua materia. Sapiente parto dell’amore come grande demone gravido di creature sonore più caotiche e perfette di chi le ha generate.
Credits
Label: Robotradio Records/Macina Dischi – 2012
Line-up: Mirco (chitarra) – Jascio (chitarra) – Panda (voce e effetti) – Luca (batteria)
Tracklist:
- Void void void
- Amazing disgrace
- Hopileptic!
- Can’t stop the dancing, you chicken
- Now the knife is my shrink
- My pitch black heart
- Loss loss loss
- True evil black medal