Lo scorso 16 ottobre è uscito Lo Specchio e L’Aspirina, nuovo capitolo discografico degli Eva Mon Amour. Al primo posto della classifica di Keep On delle migliori live band italiane, gli Eva Mon Amour non sono sicuramente un nome nuovo nel panorama underground italiano degli ultimi tempi. La band di Velletri centra di nuovo il bersaglio in questo autunno tiepido. Noi di Losthighways abbiamo setacciato volentieri i loro dodici pezzi, cogliendo l’occasione di saperne qualcosa in più, su di loro e sul loro “mood”.
Se doveste descrivere con una parola chiave la sostanza del progetto Eva Mon Amour?
Forse un verbo, all’infinito: scegliere.
Potendo poi aggiungere qualcosa diremmo: “sempre e comunque”.
Lo Specchio e L’Aspirina è l’album n.3 della vostra storia artistica. Sound ammorbidito per certi versi e sicuramente arricchito per altri. Sperimentazione premeditata o evoluzione naturale?
Più la seconda, anche se quest’ultima non esclude l’altra. Diciamo che l’evoluzione naturale porta a decidere di fare un disco in un determinato modo piuttosto che in un altro e qui esce fuori quel poco di premeditato.
Specchio e Aspirina. Evidenza e piccoli rimedi o immagine riflessa e soluzioni omologate? Spiegateci il senso di questo titolo così allusivo…
Lo specchio è metterci la faccia, a prescindere, comunque vada, giorno per giorno. È il rimedio migliore. È la ricerca minuziosa di quel segno particolare che possa fare la differenza.
L’aspirina rappresenta invece le conseguenze, il giorno dopo del nostro metterci la faccia.
I vostri testi sono fantastici mosaici di versi brevi, e si ha sempre l’impressione che abbiate ragione. Ci nascondete qualcosa o scrivete proprio così?
Fantastici mosaici di versi brevi: grazie, intanto.
Lo scopo in realtà non è quello di avere ragione, è quello di sollevare delle discussioni, e non ha importanza se in dialetto o meno, non ha importanza se a voce alta o meno e molto probabilmente non ha importanza nemmeno arrivare a capire di chi è la ragione.
Qual è per voi il brano più rappresentativo del nuovo disco e di questa vostra fase?
Forse Si stava meglio prima. È il primo pezzo su cui abbiamo cominciato a lavorare, quello che si è tirato dietro tutti gli altri. È forse quello che racchiude meglio il senso del disco, quello legato all’identità e all’appartenenza.
Nel work in progress degli Eva Mon Amour nasce prima l’uovo (il testo) o la gallina (la musica)?
Non siamo abituati in realtà a dividere le due cose. Pensiamo che una canzone sia l’alchimia che unisce il tutto, un risulatato finale. Non c’è una regola esatta. Spesso, per esempio, accade che c’è una gallina che tira fuori un uovo. L’uovo ad un certo punto si accorge che la gallina non gli piace e cambia gallina.
È la coppia che conta.
È la coppia, di fatto, che conta.
Cavarsela con la musica in tempi di crisi nera, ci si sente fortunati?
Partiamo dal fatto che “cavarsela” non è verbo brutto.
Anzi, sa di sana fatica, estro, ingegno.
Ci si sente fortunati a provarci, a volerlo fare, a sentire quella necessità, a sentirsi affaticati, estrosi, ingegnosi.
Se non foste gli Eva Mon Amour… sareste?
Chi lo sa? Forse saremmo quello che già siamo individualmente con più tempo per esserlo. Forse staremmo attaccando volantini cercando di creare una band, magari da chiamare Eva Mon Amour.
Non è un segreto il vostro potenziale live, a quando le prime date?
Si comincia a Novembre da Roma, per poi proseguire in tutta Italia.
Dopo che sul disco ci siamo avvalsi della collaborazione di Fabio Fraschini al basso e di Rodrigo D’Erasmo al violino, sul palco ci sarà al trombone quella che per noi è una vecchia e gradita conoscenza: Carmine Pagano.
Si stava meglio prima – Streaming
Eva Mon Amour – Si stava meglio prima by 29Records