Gli Abulico pubblicano il primo album nel 2009, ovvero Behind. Nel 2012 il gruppo di Napoli tronca con l’inglese e decide di adottare la lingua nostrana: nasce Il colore dei pensieri. Giovanissimi, già hanno avuto la possibilità di condividere il palco con artisti quali Massimo Volume, Moltheni e Amour Fou. Di strada ne hanno fatta, per lo meno in quanto a trasformazione. Delle atmosfere cupe ed incerte, quasi un poco paranoiche, del primo disco non vi è più traccia. Il rock è rimasto ma assai più levigato da nostalgiche e morbide pieghe wave. La voce risulta più limpida, rischiarata da una ritrovata fiducia in un futuro che si vuole attendere come migliore. Testi semplici e diretti, complice in primo luogo la lingua italiana che permette alle emozioni di evaporare dalle melodie con più facilità. Troviamo una particolare linea di basso che accompagna Autunno 1972 (un architetto); mentre emergono ritmiche interessanti in Althusser (così uccisi Helene), oltre che un testo che fa la differenza tra gli altri, visto che si tira in ballo il filosofo francese che uccise sua moglie, Helene appunto, negli anni Ottanta. Un disco deciso ad apportare novità alla carriera del gruppo, il quale ha tutte le possibilità per continuare a trasformarsi, e forse evolversi.
Credits
Label: Materia Principale – 2012
Line-up: Alessandro (Chitarra e Voce) –
Baba (Basso e Cori) – Andy(Chitarra, Tastiera e Cori) – Carlo (Chitarra, Sintetizzatore e Cori)
Tracklist:
- Colorare i miei pensieri
- Colpa del ghiaccio
- Fragile
- Autunno 1972 (un architetto)
- Il tempo e la scelta
- Althusser (così uccisi Helene)
- Incerto
- Il volo
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