Kilometri – Amari

Elisa Des Dorides Album, Recensioni Lascia un commento

“Aspetto”, ripetuto più volte, con questo verbo esordisce Kilometri degli Amari. Nove tracce che segnano il ritorno della band udinese dopo tre anni, anni di spostamenti di città in città per vari live tra l’Italia e l’Europa. Argomenti come tempo e spazio danno vita a questo disco pop accarezzato da un lieve vento d’elettronica. Dopo l’inizio con una canzone cadenzata e giocata tutta sulla vocalità, Aspettare Aspetterò, parte un’ossessiva Ti ci voleva la guerra. Sintomi di lontananza e insofferenza per ciò che si ha vicino e si conosce bene come routine in Africa: chitarra e voce per un pop semplice e lineare. Il tempo più importante, quello che non ci rimane quasi mai, quello per amare, quello su cui gli Amari rivolgono la maggior parte della loro attenzione. E distanze meno fisiche sono ne Il cuore oltre la siepe, dal ritmo regolare e con protagonista una curiosa tromba che segue la voce nel ritornello. Ritagli elettronici ne La ballata del bicchiere mezzo vuoto, brano che dà spazio a sguardi nel passato con sano cinismo, così come in A questo punto: retrospettive prese con ironia a braccetto con melodie alla 883 vecchio stile. Kilometri è chiaramente il cuore del disco, il brano cantato con voce lieve a fare da carta velina su una relazione a distanza ancora sofferta. Rubato risolleva l’umore in chiusura, difatti il ritmo vivace ha l’intento di far filtrare luce a profusione su tutto questo tempo vissuto e sugli spazi da riempire finora cantati. Complimenti alla giovane band per l’entusiasmo, che è sempre un valore aggiunto al lavoro di un artista.