Honduras – Redroomdreamers

Katia Arduini Album, Recensioni Lascia un commento

I Redroomdreamers nascono nel 2008 da un’idea di Dario Bosco e Alessio Sica. Un anno dopo esce per l’etichetta Happy Moopy Roosters on the rubbish, disco d’esordio molto ben accolto dalla stampa nazionale e internazionale. Dopo un tour di una sessantina di date in giro per tutta Italia, la band si affida alla produzione di Giacomo Fiorenza (Colapesce, I Cani, Giardini di Mirò, Yuppie Flu e tanti altri) per realizzare nel gennaio del 2013 negli Alpha Dept studio di Bologna Honduras, loro secondo album. Dopo il missaggio e il mastering, sempre marchiati Alphe Dept, il disco è pronto ed esce ad ottobre 2013 per Happy/Mopy Records, con distribuzione fisica ad opera di Audioglobe e digitale per mezzo di Believe Digital.
L’album si apre con le atmosfere notturne e delicate di Going to the river, che scorre lento, minimale, scandito da pause, batteria e chitarre. Il ritmo cresce decisamente con Inside you, episodio ritmato e veloce. New day frena un po’ il ritmo e traghetta alle ballate The Box e Rain song, con quella voce quasi sussurrata che ti porta altrove. Shine a light cambia decisamente atmosfere, facendo brillare una luce speciale sull’interno dell’album. Con la ballad Sunset song ritroviamo le note evocative dei primi brani. Arriviamo a Run of a sick boy, dove le chitarre si fanno sentire maggiormente e anche la voce diventa più energica. Da sottolineare il finale strumentale davvero coinvolgente. Chiude l’album The hole, ennesima ballad dove le chitarre la fanno da padrone.
Honduras è un album di musica che emoziona, che avvolge, che fa viaggiare. Consigliato a chi ama ancora perdersi e sognare.