Fine dicembre 2013: nasce Driftwood, ep dei King of the opera. La band toscana registra un brano in tre movimenti, come una sorta di forma musicale composita, una progressione sonora dalle tinte psichedeliche. L’ep è registrato presso il Bunker Studio a Rubiera (RE) ad opera di Andrea Rovacchi. Effetti di straniamento caratterizzano l’ascolto di Driftwood: Colours and lights inizia lieve, malinconica, con solo piano e voce ad introdurre uno scenario di pace irrisolta. Poi I remember something affina un profilo inquieto, come lungo vagito di suoni che spinge ad assimilarlo agli echi pinkfloydiani di sperimentalismi psichedelici. Le ore remote raccattate a terra e osservate con debole illusione infantile: cerca il suo equilibrio Counting shadows, giocata sulla voce chiara e limpida. Il pianoforte ripete gli stessi percorsi immaginari di note che, sul finire, si ingrossano ed esplodono. Tre movimenti incostanti, non c’è nulla di lineare nel dialogo degli strumenti e nelle varie dinamiche, ci si lascia trascinare dall’annaspare nelle acque. Un traversata dagli esiti sconosciuti. Da lasciar respirare, questo ep, per lunghi minuti nella stanza.
Credits
Label: A Buzz Supreme/Trovarobato – 2014
Line-up: Alberto Mariotti, Wassilij Kropotkin (violino, chitarra elettrica, tastiere), Simone Vassallo (batteria)
Tracklist:
- Colours and lights
- I remember something
- Counting shadows
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