s/t – L U M E

Katia Arduini Album, Recensioni Lascia un commento

recensione_Lume_IMG_201404 L U M E è il nuovo progetto di Franz Valente (Teatro degli Orrori), Andrea Abbrescia e Anna Carazzai (Love in Elevator). Franz e Andrea suonano assieme da quando sono giovanissimi, Anna nel corso degli anni ha collaborato con entrambi, sia in studio che sui palchi. Nel Settembre del 2012, il trio triestino comincia la stesura dei brani che, partendo da strutture semplici nate durante improvvisazioni in sala prove, andranno a confluire nel loro omonimo album d’esordio rilasciato a marzo del 2014.
L’album vede la collaborazione di Liviano Mos, Marco Fasolo (Jennifer Gentle), Jean Charles Carbone, Abba Zabba e Elisa Mezzanotte. Valente è anche autore e produttore assieme allo stesso Fasolo.
Dodici brani spiazzanti, psichedelici. L’inizio è affidato a Sunrise: la voce eterea di Anna Carazzai ci conduce attraverso un mondo fatto di demoni, fantasmi. Dopo l’intro, è la volta di Lucky Number che alza decisamente i toni mostrandoci il alto più rock e rumoroso dei L U M E: chitarra pesante, batteria martellante a sorreggere la voce delicata. Bad Daughter si muove sulla stessa riga tra sonorità new wave e grinta. La seguente Charge mostra tonalità più scure, ma sempre all’insegna dell’energia. Elastica arriva a calmare un po’ le acque lasciando un po’ più spazio all’elettronica in questo disco che è un continuo invito a proseguire nell’ascolto. Joke è un viaggio etereo, magico. La voce di Anna Carazzai è splendida e accompagna l’ascoltatore cullandolo in contrasto con i suoni della chitarra e della batteria, spesso furiosi e incalzanti. Il ritmo torna a crescere nel brano Sparks Were Flying mentre Domino mostra ancora una volta il lato più scuro dei L U M E. Aero Bleach e Break Free giocano ancora una volta con i chiaro scuri mentre Bye Bye Baby è il pezzo più tirato dell’album. Chiude tutto The Twee Twee Dance, ennesimo esempio di come i L U M E sappiano fare rock.
I L U M E ci hanno regalato un album davvero innovativo, compatto, a metà tra un viaggio onirico e la discesa negli inferi del rock più puro e passionale. Un album da non perdere per chi cerca qualcosa di veramente nuovo.