Sono tornati gli A Toys Orchestra: nuovo album, nuovo tour, nuova line up. Grandi novità per la band campana naturalizzata bolognese che con Butterfly Effect pare intenzionata a dare la zampata e conquistarsi i primissimi posti nel panorama musicale italiano.
Curiosi di vedere dal vivo il nuovo live siamo accorsi all’Estragon di Bologna per la primissima data del tour. Una festa che, nonostante la ricchissima offerta musicale del venerdì sera cittadino, ha trovato ottimo riscontro di pubblico.
Sono le 22.15 quando varco l’ingresso del locale bolognese e l’inizio del concerto pare ancora essere lontano. Il grande spazio del capannone a volta è stato ridotto da alcuni pannelli, intelligente espediente adottato durante i live “meno affollati”… ma dopo pochi minuti i pannelli spariscono ampliando lo spazio disponibile. All’inizio del concerto l’Estragon non registra il tutto esaurito ma la calca è davvero notevole e degna delle grandi occasioni: il pubblico bolognese in questo modo ha regalato un grande in bocca al lupo alla band per questo inizio di tour.
I brani di Butterfly Effect sono i principali protagonisti della serata. Belli, compatti, “molto poco italiani”, direi. L’ingresso di Julian Barret nella band permette di ottenere un suono più ricco e vario, tutto suonato e senza l’abuso di basi, consentendo ad Ilaria De Angelis e Raffaele Benevento di cambiare postazione e strumenti quasi continuamente. Anche la voce di Enzo Moretto appare sempre sicura, così come la sua inseparabile chitarra. La batteria di Andrea Perillo picchia, personale e varia nei suoni anche grazie all’uso di pad elettronici, e si muove senza protagonismi sempre al servizio di un suono complessivo che la band pare aver adottato dopo una meticolosa ricerca.
I brani che dal vivo riescono a colpire maggiormente sono senza dubbio le orecchiabili e ballabili Always I’m wrong e Mirrorball, oltre che la bella Wake me up, con il suo crescendo che tanto strizza l’occhio agli Arcade Fire.
Considerando che non ci sarebbe un Butterfly Effect senza i brani che hanno portato gli A Toys Orchestra fino a qui oggi, in questa bella festa c’è spazio anche per alcuni altri pezzi più o meno datati, tra i quali Celentano, Welcome to Babylon, Midnight Revolution, Invisible ePowder on the words.
Questo degli A Toys Orchestra è stato un buon live, ancora da perfezionare, come è giusto che sia. Un’ottima band deve riuscire a buttare fuori tutta l’energia che ha, senza tenere nulla in tasca, senza paura di scoprirsi troppo, trovando il modo migliore per sfruttare tutta la tensione ed omaggiarla al suo pubblico. E gli A Toys Orchestra sono sulla strada che li porterà ad una resa invidiabile. La giusta atmosfera, in linea con il sound del nuovo album, è creata anche da un affascinante spettacolo di luci che mai illumina i volti dei musicisti offrendo agli spettatori solo le sagome avvolte in coni luminosi che abbagliano dal fondo del palco. Questo particolare effetto visuale è di forte impatto, ma adottarlo per tutto lo spettacolo forse porta all’annullamento completo del contatto visivo più diretto ed emozionante tra pubblico e musicisti.
Una cosa, però, è certa: quanto è bello vedere gli A Toys Orchestra crescere così bene di anno in anno. Lunga vita all’orchestra giocattolo!
Gallery fotografica di Emanuele Gessi
Si ringrazia Unomundo per la collaborazione.