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Erebus – Moustache Prawn

recensione_MustachePrawn-Erebus_IMG_201504I Moustache Prawn, dopo esser stati i protagonisti su importanti palchi come quello della Biennale Marte Live e del Liverpool Sound City, danno alla luce il nuovo disco Erebus. Questo trova ispirazione dal racconto L’Isola degli Skratz, scritto da Leo Ostuni, membro del gruppo.
Le vicende sono ambientate nel 1889. Si parla di tre schiavi che lavorano per alcuni scienziati nelle Isole di Kerguelen, nei pressi del Circolo Polare Antartico. In questo panorama di strane creature emerge una visione particolare del mondo che lega storie di fantasia a risvolti esistenziali fortemente attuali. Un concept album da scoprire.
Rumorismi e chitarre scarne sembra che vogliano emulare una natura ancora incolta in The Lanternl, ricca di cori in salsa british. Frenesia e velocità in Polar Bear, nostalgia musicata in Goodbye Zero: i Moustache Prawn realizzano un disco ben studiato, modellando atmosfere energiche tra chitarre distorte e variazioni ritmiche. Un brano come Eating Plants va a scomodare, addirittura, reminescenze di perfetti e languidi Beatles.
Un buon lavoro, senza dubbio.

Credits

Label: Piccola Bottega Popolare / MArteLabel / Audioglobe – 2015

Line-up: Leo Ostuni (chitarra elettrica e voce), Ronny Gigante (basso elettrico e voce), Giancarlo Latartara (batteria e cori)

Tracklist:

  1. Kerguelen
  2. Something is growing
  3. Catapults
  4. Animals
  5. Solar
  6. Eating Plants
  7. Mountaintop
  8. Breakdown
  9. The Lantern
  10. Polar Bear
  11. Goodbye Zero
  12. Waterquake
  13. Natural Habitat

Link: sito ufficiale, facebook

Erebus – streaming

Erebus teaser video #1

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