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Un binomio perfetto: Colapesce e Baronciani, Arci Rubik, Guagnano (LE) 12/12/2015

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Ci sono emozioni che si fa fatica a trattenere. Istanti che si attaccano a uno stato d’animo e che spingono per essere raccontati. Ed eccomi qua a dare loro un volto, a chiamare per nome queste emozioni, che credo fortemente abbiano accomunato tutti coloro che hanno preso parte al concerto disegnato di Colapesce e Alessandro Baronciani in un sabato qualunque all’Arci Rubik di Guagnano. Un’esigenza di condivisione la mia, forse legata al fatto che ogni momento vissuto durante la serata è stato la perfetta conclusione dei pensieri che mi hanno martellato il cervello nel corso della settimana. Un bisogno impellente che vede su quel tavolo da disegno la mia stessa passione ormai accantonata. Ma soprattutto sono qui a scrivere perchè se tutto questo accade, allora bisogna riconoscere i meriti dei suoi protagonisti.
La sala è piena. Per il siciliano e il pesarese un più che meritato sold out. Molti, come suggerito dagli organizzatori dell’evento, sono accorsi al concerto muniti di un cuscino per meglio godere di questa intimità. Le luci si spengono e ha inizio lo spettacolo. Sul telo bianco, alle spalle del cantautore, prenderanno forma le diverse illustrazioni di Baronciani, a dare nuova forma e colore ai diversi brani. La luce proietta sul telo l’ombra di Lorenzo, che si fa bidimensionale per essere parte attiva di quei disegni: sagoma nera, in sordina, a narrare con voce e chitarra volti di donne e paesaggi, momenti di vita quotidiana egregiamente realizzati da Alessandro in tempo reale, con mani e pennelli. Si racconta l’amore in tutte le sue forme: l’amore “…anche fatto di niente” (Restiamo in casa), quello che non si riesce a manifestare nonostante ci si trovi nello stesso luogo ad un palmo di naso l’uno dall’altro (La distruzione di un amore), quello che si fa panacea di ogni incontrollabile timore (Le foglie appese), l’amore fisico (Oasi). Si racconta l’autoironia e la complicità di questi due artisti, la voglia di prendersi poco sul serio attraverso continui botta e risposta e le esilaranti storielle disegnate da Baronciani. Insomma un live acustico, essenziale e intenso, che attinge sia dal primo album Un meraviglioso declino (42 Records – 2012) che dal recentissimo Egomostro (42 Records – 2015), presentando da quest’ultimo alcuni brani tra cui la dolcezza disarmante di Sottocoperta e la sarcastica Brezny. Sempre tratta da Egomostro è la canzone simbolo dell’italiano medio Maledetti italiani, accompagnata dallo show disegnato di Baronciani che realizza un nuovo e divertente personaggio dei fumetti dal mashup di quelli più rinomati e da una foto in bianco e nero, alquanto seriosa, di Lorenzo.
La formula di un concerto disegnato presentata da Colapesce e Alessandro Baronciani, già testata e collaudata nel 2013 in occasione del tour di chiusura di Un meraviglioso declino, si rivela ancora una volta una soluzione brillante e coinvolgente, il connubio ideale che dà vita a tutte le immagini che si figurano davanti nel mentre si canticchia un brano che sia di Colapesce o in generale di un qualsiasi nostro artista preferito. Il connubio perfetto, dicevamo, che vede nei tratti di un viso femminile o nelle sfumature di colore messe in opera da Baronciani l’arte figurativa più rappresentativa di quella malinconia di fondo che caratterizza i brani di Colapesce. E viceversa, in quanto le melodie del cantautore sono la colonna sonora più appropriata ai fumetti dell’illustratore.
Così la straordinarietà dell’evento sta proprio nella normalità dello stesso, nel sentire di voler essere proprio lì tra sorrisi e malinconie corali. Perché in fondo la serenità così come l’amore è anch’essa fatta di niente, trovandosi soprattutto nella semplicità e nella genuinità delle cose.

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