La storia dei Suite Solaire comincia anni fa, quando due ragazzi dopo un viaggio in camper da Novara in Andalusia, ancora carichi di entusiasmo, sole, musica e colori, decidono di fondare una band.
Le prime sperimentazioni in saletta, una demo, un EP autoprodotto nel 2010 intitolato L’equilibrista, che porta loro molti live e riconoscimenti ufficiali, diversi cambi di formazione, fino all’assestamento definitivo e alla nascita del loro primo LP, Rideremo, questo Aprile 2016.
Il gruppo è formato da quattro elementi, musicalmente interessati alla ricerca della melodia, come da pura tradizione autoriale italiana, dal pop al rock, al folk, caratterizzata dalla presenza del flauto traverso.
Tema principale di tutto il disco è la fuga. Fuga non vigliacca, ma positiva e necessaria, come mezzo di salvezza: “Scusatemi, ma adesso non ho tempo, adesso devo andare, io mi devo salvare” (Salviamoci). Ragazzi dei nostri tempi i Suite Solaire ci raccontano il periodo storico non facile che stiamo vivendo, dove i punti di riferimento e la fiducia nel futuro vacillano: “Lo so che son giorni difficili, lo so che son giorni veloci, ma non sono mai stati semplici, non è un motivo per esserne complici” (Un mondo di ghiaccio). Così la soluzione sempre più comune (come per tanti di noi) è partire: alla ricerca di un lavoro all’estero, per un lungo viaggio, lontani da ambienti e situazioni che ci hanno deluso e in cui non ci riconosciamo più, o anche un viaggio metaforico dentro noi stessi. Troviamo storie di giovani costretti a modellare i propri sogni sulla realtà che li circonda. “Cristina ha un mutuo da pagare, due gatti e un cane da accudire, due genitori a cui badare e un vecchio amore da inseguire, Cristina ha già fatto la guerra“; alzi la mano chi non si riconosce in Cristina, primo singolo dell’album, protagonista anche di un video, dove la vediamo affannarsi a consegnare cv e affrontare colloqui di lavoro. Particolarmente bella è l’atmosfera di Polveri nel vento, altra considerazione amara per noi nati in controtempo, in un’era senza posto per gli artisti, la poesia o il sentimento. A Il meglio è già passato è affidata la chiusura del disco, disillusione ma allo stesso tempo voglia di ricominciare partendo da sé: “Perché ora è giunto il tempo di distruggere gli eroi, perché il meglio è già passato o forse il meglio siamo noi“.
La risposta alla fuga? Difficile. Ma possiamo trovare un messaggio nel titolo del disco, Rideremo, speranza in un futuro migliore, “verso un’altra primavera” (Nessuno lo saprà).
Sono davvero solari questi ragazzi, genuini, e, nonostante ci parlino degli affanni moderni, la loro musica riesce a restituirci quella leggerezza e quel calore da cui sono nati. Potranno osare ancora di più evidenziando la loro personalità, noi li seguiamo in questa strada assolata in un ascolto sicuramente gradevole.
Credits
Label: Libellula Music – 2016
Line-up: Pax Baragioli (voce e flauto traverso) – Raffaele Giordano (chitarra) – Salvatore Matrone (basso) – Riccardo Panigati (batteria)
Tracklist:
- Un mondo di ghiaccio
- Polveri nel vento
- Lontano
- Cristina
- Nero giorno d’inverno
- Salviamoci
- Johnny
- Nessuno lo saprà
- Come si fa?
- Rideremo
- Il meglio è già passato
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