“Sento le voci, sì, mi sento chiamare dalle mie fantasie, dal profondo del mare, dalla tv, dalle porcherie, dal silenzio dei sogni inconfessabili.” (Le voci). Si può restare intrappolati in versi come questi, versi in cui esplode il pop elettronico e cantautorale di Cosmo? Assolutamente… sì! E perchè? Molto semplice: Cosmo aka Marco Jacopo Bianchi riesce a leggere lo spleen di disorientamento delle generazioni nate negli ottanta e che oggi con certezze a tempo determinato giocano a bere una notte infinita. La sua scrittura è diretta ma allo stesso tempo ricca di immagini poetiche dal retrogusto malinconico, in lui sembrano albergare lo spirito più tormentato di Lucio Battisti e Luca Carboni, quello più nostalgico dei Perturbazione e quello meno filosofico di Franco Battiato. Dal punto di vista sonoro mostra un grande talento nel manipolare il synth dando forma ad atmosfere dancefloor mai caciarone, altamente melodiche e che strizzano l’occhio a quel gusto originale che sanno emanare progetti internazionali come MGMT, Wild Beasts, Sohn e i primi Daft Punk. Il tormentone dell’estate e delle classifiche doveva essere Le Voci ed invece ci hanno venduto e costretto ad ascoltare altro. Per la cronaca, in questo lavoro di Cosmo ci sono altri piccoli capolavori come la title-track, Cazzate e Dicembre. La produzione di Marco è eccellente in ogni passaggio della tracklist. L’ultima festa è una bella e fresca frontiera del cantautorato italiano: un modo originale di interpretare l’umore di una generazione e di ambientarla in una danza elettro-catartica ammaliante di rara bellezza. Cosmo ha il pregio di somigliare solo a se stesso. Esploratelo, ne vale la pena.
Credits
Label: 42 Records – 2016
Line-up: Marco Jacopo Bianchi / Cosmo
Tracklist:
1.Le voci
2.L’ultima festa
3.Dicembre
4.L’altro mondo
5.Impossibile
6.Cazzate
7.Regata 70
8.Un lunedì di festa
Link: Sito Ufficiale, Facebook