Dopo appena un anno dall’uscita di Atomic, il post-rock dei Mogwai ritorna a farsi sentire. Un album, Atomic, che in UK non ha riscosso tantissimo successo attirando diverse critiche anche su importanti testate giornalistiche.
Il registro cambia radicalmente invece in Every Country’s Sun, decimo album in studio, da poco uscito per l’etichetta Temporary Residence.
La cosa che colpisce maggiormente in questo nuovo lavoro della band scozzese è la varietà proposta, undici brani che differiscono tra loro per lo stile che hanno, pur mantenendo la solita impostazione post-rock. Si parte con Coolverine, classica progressione strumentale e riff ripetuti seguiti subito da Party In The Dark, un pezzo quasi pop e in parte cantato (una rarità) e che nonostante tutto non stona, anzi ci sta molto bene.
Crossing The Road Material è un vortice di synth e chitarra, Aka47 è un inno all’elettronica, 20 Size e Battered At A Scramble sono caratterizzati da ruvidi assoli di chitarra e basi potenti di batteria.
Da troppo tempo ormai si sente dire in giro che i Mogwai devono cambiare registro, che è giunto il momento di fare il salto di qualità. Quest’album lo dimostra (se effettivamente va dimostrata la ormai maturità artistica di questa band). I Mogwai sorprendono ancora. Every Country’s Sun risulta quasi magistrale dal punto di vista della composizione, potente e a tratti claustrofobico. Un album che impatta al primo ascolto e che lascia subito il segno.
Credits
Label: Temporary Residence – 2017
Line-up: Stuart Braithwaite (Chitarra, Voce) – Dominic Aitchison (Basso, Chitarra) – Martin Bulloch (Batteria) – Barry Burns (Tastiera, Chitarra, Synth, Flauto, Cori)
Tracklist:
- Coolverine
- Party In The Dark
- Brain Sweeties
- Crossing The Road Material
- Aka 47
- 20 Size
- 1000 Foot Face
- Don’t Believe The Fife
- Battered At A Scramble
- Old Poisons
- Every Country’s Sun
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