L’Africa è uno stato mentale, una casa metafisica dove tornare, planando, tessendo ricordi con i pensieri e con le corde di una chitarra: la chitarra di Bombino. Deran è il quarto disco del cantautore e chitarrista tuareg più conosciuto del momento e no, non si è svenduto. Dopo il successo di Nomad avrebbe potuto prendere la strada della notorietà piegando le ritmiche berbere a facili dinamiche pop o docili sonorità rock. Invece, la sua natura, le sue origini nigeriane si agitano ancora con più virtuosità nei brani del nuovo disco. Blues e folk si amalgamano perfettamente al funk e alla psichedelia. Deran è scritto e cantato nella lingua madre di Bombino, il tamasheq, e registrato a Casablanca in dieci giorni. I testi poetici e politici fanno vivere all’Occidente l’identità delle popolazioni del deserto: contraddizioni e complessità trovano ampio respiro nell’atmosfera esotica di ritmiche ossessive e ipnotiche, cori sciamanici e cellule melodiche arabeggianti. Storie di dissidenza e resistenza di un popolo cantate da un solo uomo che riesce a mettere d’accordo tutti i gruppi etnici del suo Paese. In Deran, come negli altri dischi di Bombino, si sfiora quel concetto di “ubuntu”: l’ideologia dell’Africa sub-Sahariana che ambisce all’umanità nel senso più assoluto, appellandosi alla “benevolenza verso il prossimo”. Un altro lavoro carico di energia vitale, che suona assieme a chi lo balla, a piedi scalzi.
Credits
Label: Partisan Records -2018
Line-up: Omara “Bombino” Moctar
Tracklist:
- Imajghane
- Deran Deran alkheir
- Tehigren
- Midiwan
- Tenesse
- Oulhin
- Adounia idagh
- Tamasheq
- Adouagh chegren
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