Ci eravamo lasciati nel 2018 con l’album in studio Maledetto e Benedetto e ritrovati nel Marzo scorso con l’ep Attese Vol.1, il cui titolo anche in tempi di riaperture post pandemia risuona sempre piuttosto calzante.
In questo periodo di sospensione ci si è riscoperti tutti un po’ eroi, ciascuno con le proprie risorse, per cercare di non disperare e proiettarsi in quel futuro post pandemia che è l’attuale presente.
Losthighways ha scambiato quattro chiacchiere con Lucia Manca sulla crisi che ha investito il mondo dello spettacolo e sull’importanza di ritornare quanto prima loro sopra un palco e noi al di sotto, a scambiarci quelle vibrazioni che solo la musica sa regalare.
Ciao Lucia, qui a Losthighways ti teniamo d’occhio da un po’. In ultimo, nel marzo scorso, per l’uscita del tuo nuovo EP che si intitola “Attese vol.1”. Insomma in piena pandemia. A fine Aprile è uscito il video de “L’ultima sigaretta” che ti ritrae a ballare in piena libertà assieme ai tuoi amici, durante una vacanza a Londra. Come nasce questo video?
Il video è nato un po’ per gioco, non avevo in programma di farlo. È nato in un momento di relax generale, io ho iniziato a ballare perché quello spazio mi ispirava e Mauro, un mio amico, ha iniziato a riprendermi. Poi quando ho riguardato con calma quelle immagini ho pensato che potevano essere utilizzate, anche perché le ho riviste quando ormai eravamo in lockdown, e mi trasmettevano una forte idea di libertà.
Pochi giorni fa è venuto a mancare un grande musicista, ma soprattutto un uomo dalla straordinaria sensibilità: Ezio Bosso. Tra le sue frasi più celebri: “La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme”. L’isolamento a cui siamo stati costretti in questo periodo ci ha spinto, o almeno si spera, a rivalutare il concetto di unione nella vita privata come in quella professionale. Quanto è importante il concetto di “insieme” nel tuo lavoro?
Si, è fondamentale “stare insieme”, le vibrazioni che vengono trasmesse stando a stretto contatto con le persone non possono avere compromessi. Nella musica questo vale nel contesto dei concerti ma anche a livello di collaborazioni tra noi musicisti. Insomma speriamo di ritornare presto a respirare la stessa aria ai concerti ed anche in sala prove.
E quanto può influire nella vita di un’artista, ma anche nella vita dell’essere umano stesso, la mancanza di un contatto diretto con le persone con cui si collabora quotidianamente per lo svolgimento del proprio lavoro?
All’inizio può avere degli effetti positivi che possono incidere sulla concentrazione, sulla produttività. Ma poi credo che alla lunga questo possa stancare a causa della mancanza di input e di stimoli nuovi.
In questo periodo di restrizioni l’uomo è riuscito a trovare forme alternative di condivisione della musica. Penso ai tanti artisti, italiani e internazionali, che hanno condiviso la loro musica dalle proprie case. Lo hai fatto anche tu. Credo che non sia solo un modo per reinventare gli spazi musicali, ma anche un bisogno impellente di dar sfogo alle proprie passioni e allo stress causa COVID. Per te cosa ha significato?
Per certi versi può essere interessante ma c’era il rischio di esagerare. Infatti, ad un certo punto, non se ne poteva più, almeno per me. Forse per una mera questione tecnica, in quanto genera stress guardare i contenuti sempre e solo col telefono in mano o al pc, con la qualità audio inevitabilmente limitata. Io ho fatto solo poche cose, quelle dove mi sentivo più a mio agio.
Il settore dell’arte è ancora fermo. Si dovrà aspettare il 15 Giugno per una prima riapertura di cinema, teatri e concerti sempre nel rispetto delle norme di sicurezza e con un numero massimo di spettatori. Sono molti gli artisti italiani e internazionali che hanno scelto di rimandare il loro tour al 2021. Per i teatri si parla di perdite milionarie a causa degli spettacoli cancellati. Insomma la crisi non ha risparmiato nessuno, ma sicuramente a risentirne di più sono tutti i lavoratori che ruotano attorno al mondo dello spettacolo dal vivo e gli artisti dal cui lavoro traggono il loro sostentamento. Come giudichi le misure e gli interventi attuati dal governo per il vostro settore in questo come negli altri DPCM?
Purtroppo sono misure insufficienti e a volte addirittura inesistenti, è triste dover rimpiangere di non appartenere a nessuna lobby in questo momento.
So che il futuro è un’incognita, ma proviamo a ripartire e a riprenderci i nostri spazi, le nostre abitudini, la nostra normalità. Quali sono i progetti futuri di Lucia?
C’è qualcosa di molto bello che spero di condividere presto, per il resto spero di continuare a scrivere e portare in giro il live con i brani del nuovo ep.
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