Ci sono artisti che non si limitano a fare musica, ma creano universi paralleli, dove ogni nota è una porta verso mondi inesplorati. I Quintorigo sono un esempio luminoso di questa capacità. Ascoltarli significa immergersi in una dimensione sonora dove il jazz si intreccia al rock, il classico si mescola al pop.
Formatisi nel 1996, i Quintorigo hanno iniziato la loro carriera proponendo un repertorio di cover di artisti come Miles Davis e Jimi Hendrix, prima di farsi conoscere al grande pubblico con l’album Rospo, presentato al Festival di Sanremo nel 1999. Questo disco li consacrò come una delle realtà più originali della scena musicale italiana, aggiudicandosi il Premio della Critica e la Targa Tenco per la miglior opera prima.
A 25 anni dal debutto con Rospo, i Quintorigo sono tornati nella formazione originale per un progetto che va oltre la semplice celebrazione. Tutto è cominciato con un invito da parte di Universal Music a ristampare in vinile Rospo e Grigio. Questi due album non sono solo pietre miliari nella loro discografia, ma rappresentano anche una sintesi perfetta di un’epoca in cui sperimentazione e contaminazione musicale trovavano spazio e ascolto. La proposta ha innescato una reazione a catena, culminata nella decisione di riunire il quintetto storico – John De Leo (voce), Valentino Bianchi (sax), Gionata Costa (violoncello), Andrea Costa (violino) e Stefano Ricci (contrabbasso) – per un tour celebrativo. Le prime tre date annunciate sono andate sold out in una settimana, dimostrando l’entusiasmo del pubblico e spingendo la band ad aggiungere altre sei tappe.
John De Leo ha lasciato il gruppo nel 2005 a causa di divergenze artistiche e personali, dopo aver contribuito in modo significativo alla loro identità musicale nei primi anni. Dopo la sua partenza, i Quintorigo hanno continuato a esplorare nuovi orizzonti musicali con diverse formazioni e collaborazioni, tra cui progetti dedicati a Charles Mingus. Tuttavia, ritrovarsi dopo tanto tempo ha significato per De Leo e soci riprendere il filo di un discorso interrotto, ma mai dimenticato. Le prime sessioni di prove hanno rivelato un’energia e una sintonia che sembravano emergere da un passato mai davvero sepolto.
I Quintorigo non sono mai stati solo una band: sono un manifesto di curiosità musicale. Ascoltatori onnivori, capaci di intrecciare stili diversi con naturalezza, hanno saputo mantenere la loro identità in un mondo che tende a omologare tutto. Rospo, con la sua critica spietata al mondo dello spettacolo e al conformismo, rimane un disco attuale. Riascoltarlo dal vivo non è solo un viaggio nel passato, ma un promemoria del potere trasformativo della musica.
La ristampa in vinile di Rospo e Grigio è stata un evento da segnare in agenda. Dal 29 novembre, questi due gioielli sono finalmente disponibili in un formato che rende giustizia alla loro ricchezza sonora. In un’epoca dominata dallo streaming, il vinile diventa un rito: un invito ad ascoltare e immergersi davvero nell’esperienza musicale. Per chi c’era nel 1999, questo ritorno rappresenta una sorta di “casa” ritrovata. Per chi scoprirà i Quintorigo ora, è un’opportunità per lasciarsi sorprendere da una musica che è rimasta fedele a se stessa: libera, eclettica e viva come un rospo che salta fuori dalla cantina con tutta la saggezza dei suoi 25 anni.
Credits
Label: Universal Music – 2024
Line-up: John De Leo (voce), Valentino Bianchi (sax), Gionata Costa (violoncello), Andrea Costa (violino) e Stefano Ricci (contrabbasso)
Tracklist:
Rospo
- Kristo, sí! (Radio Edit)
- Rospo
- Nero Vivo
- Zapping
- Sogni o Bisogni?
- Tradimento
- Deux Heures de Soleil
- Momento Morto
- Heroes
- We Want Bianchi
- Kristo, sí! (Vocal Drum Slow Dub Version)
Grigio
- La nonna di Fredrick lo portava al mare (04.23)
- Grigio (03.43)
- Malatosano (03.46)
- Precipitango (03.44)
- Egonomia (05:06)
- Intro / Opening credits (05:26)
- Nola vocals (03:12)
- Zahra (03.43)
- Causa vitale (03:55)
- Highway Star (06:31)
- Bentivoglio Angelina (kon tutto il mio amaro) (04:15)
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