Poche band nella storia del rock sono sopravvissute alla perdita prematura di un loro membro ed hanno addirittura ritrovato nuova linfa vitale come sta accadendo ai Linkin Park. La morte del frontman Chester Bennington nel 2017 ha avuto un impatto sismico sia sulla band che sul mondo del rock in generale, le sue tragiche circostanze hanno aggiunto uno strato di commozione a qualsiasi cosa i Linkin Park avrebbero realizzato in futuro. C’era il rischio di restare intrappolati nella bolla della nostalgia e del tentativo di ricopiare qualcosa d’impossibile. Il successo dell’inedito Lost uscito postumo nella riedizione celebrativa di Meteora nel 2023 ha evidenziato fortemente questa possibilità. Ma Mike Shinoda & Co. sono stati bravi a resettare, a ripartire da quei sette dischi in diciassette anni che li aveva fatti sopravvivere all’estinzione del genere nu-metal, sporcandolo di uncini pop-rock. Ed eccoli risorti sette anni dopo con quella stessa cifra stilistica, però reclutando una voce femminile (Emily Armstrong) ed un nuovo batterista (Colin Brittain) per testimoniare comunque un cambio strutturale della band. From zero è un reboot in stile Marvel dove ci sono ritornelli ascendenti, testi emotivamente guidati e persino alcuni graffi del giradischi che lasciano un segno indelebile di familiarità a ogni brano, in particolare ai singoli come The Emptiness Machine, Heavy Is The Crown e Over Each Other che sembrano ovviamente continuazioni di Hybrid Theory o Meteora. The Emptiness Machine entra in marcia, suonando come una band veramente rinvigorita e piena di vita. Ed è un colpo magistrale l’inizio cantato da Mike, fornendo un senso di continuità rispetto al passato, prima che Emily arrivi con tutta la rabbia e il rancore di un animale selvatico fuggito dalla gabbia. Il ritornello ruggente con la sua voce graffiante e appassionata vola come un pugno allo stomaco, ha un retrogusto grunge contagioso… “Volevo solo far parte di qualcosa” riecheggerà senza dubbio nelle arene negli anni avvenire. È importante notare che Emily non è una sostituta di Chester – nessuno sostituirà la voce e l’anima di una band – ma è un modo per prolungare la durata della vita dei Linkin Park e portare la loro magia alle masse. La sua potenza vocale e la sua destrezza sono sensazionali. Questo viene messo a fuoco nell’uno-due dell’impennata Over Each Other, in cui Emily si lamenta di una relazione condannata a finire, e nella furiosa Casualty, in cui sbraita “I won’t be your casualty!” in uno dei brani più duri di sempre dei Linkin Park. Overflow e Stained sono in stile Twenty One Pilots, dando ad Emily molto spazio per flettere le sue impressionanti capacità vocali in tutta la gamma stilistica della band. Questi Linkin Park 2.0 che piaccia o no restano gli epigoni di un rock che arriva in maniera trasversale massiva alle nuove generazioni ed è un punto di ripartenza di cui il movimento rock aveva certamente bisogno.
Credits
Label: Warner Music – 2024
Label: Emily Armstrong (vocals) – Colin Brittain (co-production all tracks, drums) – Brad Delson (co-production all tracks, guitar) – Dave “Phoenix” Farrell (bass) – Joe Hahn (programming, creative direction) – Mike Shinoda (vocals, production, engineering, mixing, creative direction)
Tracklist:
01. From Zero (Intro)
02. The Emptiness Machine
03. Cut The Bridge
04. Heavy Is The Crown
05. Over Each Other
06. Casualty
07. Overflow
08. Two Faced
09. Stained
10. IGYEIH
11. Good Things Go
15. The Film Of Your Youth
16. Built To Last
Link: Sito Ufficiale.