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What Does It Take? – Nell Bryden

nell-brydenÈ davvero particolare la storia di questa cantautrice americana figlia d’artisti, instradata agli studi classici tramite il violoncello e l’opera lirica, nonché laureata in letteratura inglese. La sua strada sembra imboccata con decisione ma la folgorazione arriva dagli ascolti “outsiders”: Jimi Hendrix e Janis Joplin. I due alfieri, icone di Woodstock e degli anni ’60, la incantano e le sue canzoni cominciano a rifarsi a quella storia del rock che tanto aveva dato anche ai suoi maestri: il country, il blues, il soul, il gospel. Nell registra il primo disco a Nashville, una terra intrisa di quel sound country che caratterizza gran parte del suo repertorio. Gira gli USA in tour prima di rifugiarsi a New Orleans per scrivere un nuovo disco, delusa dal mondo del music businnes. Stavolta gira in tour nel Regno Unito e in Irlanda trovandosi le date da sola e aprendo i concerti di Counting Crows e KT Kunstall. Viveva al Greenwich Village a New York quando avvennero gli attenti dell’11 settembre, e da poco era tornata da New Orleans quando l’uragano Katrina colpì la cittadina americana patria del jazz. Quelli di Nell Bryden sono brani che raccontano storie di vita quotidiana e, come per i suoi mentori prima di lei, non possono non risentire di tali avvenimenti. Così, decide di registrare nuovamente il disco col produttore David Kershembaum (Duran Duran, Tracy Chapman, Joe Jackson, Bryan Adams, Supertramp, Cat Stevens) utilizzando i soldi ricavati dalla vendita di un dipinto di Milton Avery e quel che ne esce è lo splendido What Does It Take?, pubblicato dalla Cooking Vynil soltanto quest’anno. Basta schiacciare play ed eccola quella vita appena raccontata, tutta racchiusa in quel country tipicamente americano con tutte le sue branche e sottogeneri quali bluegrass, western, rockabilly. C’è il Nashville sound degli anni ’60 ma anche quella musica nata anni prima dalla fusione degli influssi tradizionali provenienti dal sud (la cosiddetta “Old Time Music” caratterizzata dal forte utilizzo di banjo e violino) e dal folk degli immigrati anglo americani. Un lavoro in cui si sente l’anima dell’America e della sua storia, il lato tradizionale (Helens Requiem), il cantautorato moderno (Goodbye, Meriddian), le influenze irlandesi che il fiddle non tradisce (The Only Life I Know), il country blues che diventa rock’n’roll (Second Life Around); ma si sente anche New Orleans con le sue andature swing tipiche del dixieland e dell’incontro dei bianchi col linguaggio musicale degli afro americani, accentuate ora dal clarinetto (Tonight), ora da piano e chitarra (Late Night Call). Ed è davvero una voce straordinaria quella di Nell Bryden, sempre dentro ai pezzi, li vive come una grande cantante dalla eccezionale personalità. Esempi straordinari di tali immense capacità sono l’intensità di Green Dress o l’interpretazione da capogiro sul tempo terzinato di Not Like Loving You con tanto di cori soul, chitarra slide, organo e bridge di fiati.
Una perla da avere, per gustare certi sapori antichi in grado sempre di emozionare.

Credits

Label: Cooking Vynil – 2010

Line-up: Nell Bryden

Tracklist:

  1. What Does It Take
  2. Not Like Loving You
  3. Where The Pavement Ends
  4. Helen’s Requiem
  5. Goodbye
  6. Only Life I Knew
  7. Second Time Around
  8. Meridian (I Love The Same)
  9. Green Dress
  10. Tonight
  11. Late Night Call

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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