Tutto sembra fuorché un disco sbucato fuori dal nulla, come il titolo vuole farci credere. Anzi! The Charlestones sono quattro ragazzi friulani, poco più che ventenni, dall’immagine fresca e convinta. Proprio come il loro sound: un valido esempio di brit pop ben suonato e delineato con chiarezza. Si fatica a inserirli in un contesto nostrano: se si vogliono cercare delle similitudini bisogna guardare al di là delle bianche scogliere di Dover, tra le terre dei Beatles, dei Franz Ferdinand, dei Supergrass e dei Cooks, passando per i luoghi dei Cure e degli Smiths. Proprio tra quelle note, pur tenendo conto della giovane età del gruppo, si riconosce l’ispirazione. Ogni pezzo si muove tra le diverse influenze, facendo sì che l’intera tracklist potrebbe essere potenzialmente un singolo. Forse non aggiungono nulla di nuovo al genere. Ma lo importano e lo screziano di quell’immediatezza e quella spontaneità legate alla loro anagrafica. L’Italia in musica ha bisogno anche di questo: di giovane leggerezza e voglia di emergere, di frizzante accuratezza e acuta curiosità. Out from the blue è il primo esordio full lenght per la band, ma appare fin dall’inizio un lavoro convincente, capace nei suoi 37 minuti di durata di far crescere mano a mano ottime aspettative sul futuro dei The Charlestones. Restiamo in ascolto, potremmo sentirne parlare meritatamente ancora, a dimostrazioni di come il talento non conosca limiti geografici e sia in grado di raggiungere ogni luogo. Anche l’insospettabile Carnia.
Credits
Label: Moscow – 2010
Line-up: Mattia Bonanni (voce, chitarra) – Matteo Peresson (chitarra, basso) – Gian Marco Crevatin (chitarra) – Federico Pellizzari (batteria)
Tracklist:
- Yesterday Remorse
- Thinking At The Bar
- Leaving Back The Sun
- Westfora Carillon
- Ascent Of Smiths
- Good Times
- Upon The Sand
- Ermian
- Made In Paris
- Out From The Blue
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