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Ricoveri virtuali e sexy solitudini – Marlene Kuntz

C’era un tempo in cui si sapeva amare il silenzio, la solitudine. C’era un tempo in cui la contemplazione era uno stato d’eccellenza e nutrimento per l’anima e di giovamento per il corpo, connubio virtuoso di cui oggi non senti alcun bisogno. Preferisci, omuncolo mediocre, la fisicità di un ricovero virtuale. Chi scrive esercita il diritto di giocare con le parole costruendo paradossi? No, racconta una piccola, infima illusione. Hai perso il piacere dello spazio aperto in cui ascoltare il pensiero. Hai smarrito il senso della ricerca, della carta, della scrittura, della riflessione, del dialogo interiore. Non sai approfondire.
Al massimo pigi il dito su un tastino: START. Qualche secondo e anneghi in quel mare della rete, meraviglia della lingua italiana che consenti una tale ambiguità in questa frase! Rete, in cui rimani imbrigliato. E ti lasci andare ai cedimenti alla volgarità, all’aggressività, alla volontà di esprimere un’opinione a costo del vuoto: non sai niente e ti esponi. Ti esponi? Dietro uno schermo, senza alcuna competenza. Sei tu l’oggetto dei sociologi. Sei il nuovo alienato di cui dissertare. Sei il figlio di una società veloce, mangiatrice dello share e del contatto. Il tuo rapporto con le favole stregate del web è solo un lato del tuo allevamento clonato.
E poi, in questo mondo al contrario, capita che si rovescino le parti: chi sa e può viene definito saccente, snob. E si aggiunge all’elenco: intellettuale. Come se fosse la peggiore delle infamie!
Questa non è una divagazione su un tema abusato. Questa è un’interpretazione di un disco e della poetica di un gruppo che fa rock, declinato secondo ispirazione e contaminazione, sperimentazione e culto della parola.
Ricoveri virtuali e sexy solitudini dei Marlene Kuntz. Non era ancora chiaro?
Un lavoro diretto, urgente, ma ricco di cura e cesello. Racconta di una certa utenza del web, ma non solo. E’ anche un elogio dell’autopercezione e della coscienza di una sensibilità da preservare. Ed è una lezione di melodia e impeto, di liricità e passione. E’ un disco rabbioso, ma non accecato.
Ricovero virtuale e Pornorima attaccano con intelligenza le meschinità degli internauti, richiamando gli umori di quella Festa mesta di anni fa. L’idiota è il ritratto moderno della debolezza fatta uomo anonimo. Orizzonti usa un’ironia impeccabile. Mentre Vivo mostra una forza prorompente e un’intensità a cui non si può rimanere indifferenti: sembra di vederlo un vivo, un diverso che grida il suo respiro ad un mondo di morti votati al nulla, sembra di sentirla… forte e più forte la sua disperazione che è resistenza. Un brano con una carica di grande pathos, a cui contribuisce il cantato, il suono, la deflagrazione finale. L’artista è una canzone, ma è anche un’architettura di versi che stanno in piedi come la poesia comanda, da sé. Paolo anima salva racconta chi vive il disagio di un’emarginazione che tesse la trama di una solitudine costretta dall’incapacità di adeguarsi a quella superficialità elevata a valore di massa. Godano cita il De Andrè di Anime Salve, mantenendone il concetto ma adeguandolo all’analisi del rapporto tra la minoranza che sceglie la profondità e la maggioranza che opta per una condotta superficiale, quella che crede di imparare da internet, dove tutto è spiccioli di informazione.
Non si paragonerà questo nuovo capitolo dei Marlene Kuntz a Bianco Sporco o a Uno, per sottolineare un ritorno a quella vena pungente e dissacrante della band di Cuneo. Non si cederà alle grossolane analisi per approssimazioni, la fase slow non è mai stata un’anomalia e un cedimento in una carriera: è stata/è/sarà una componente di splendore e grazia. Quello stesso splendore e quella stessa grazia che conoscono strade e contrade sempre diverse.
Complimenti, Signor Godano. A lei e ai Marlene.

Credits

Label: Sony – 2011

Line-up: Cristiano Godano (voci, chitarre) – Riccardo Tesio (chitarre) – Luca Bergia (batteria) – Lagash (basso) – Davide Arneodo (violino, mandobird, pianoforte, tastiere) – Howie B (Beautiful noises, cori su L’Idiota). Testi: Cristiano Godano. Musiche: Marlene Kuntz. Produzione artistica: Howie B. produzione esecutiva: Beppe Godano e Gianni Maroccolo (batteria)

Tracklist:

  1. Ricovero virtuale
  2. Paolo anima salva
  3. Orizzonti
  4. Io e me
  5. Vivo
  6. Oasi
  7. Un piacere speciale
  8. L’artista
  9. Pornorima
  10. L’idiota
  11. Scatti

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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Un solo commento

  1. Complimenti per la bellissima recensione scritta… condivido e apprezzo !

    Federico

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