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I REM: questione di ricordi

I REM
si sono sciolti


Questa è una pagina un po’ anomala. Polemica e emotiva.
Chi scrive non ha nessuna intenzione di ripercorrere la carriera di una band mondiale, nè di analizzare i motivi di una fine.
La fine arriva sempre. Su questo si riflette. Così come si riflette sui ricordi.
La fine. Ieri sera ho appreso la notizia dello scioglimento e quello che più mi ha lasciata sbalordita è stata la marea di opinioni da bar sul “presunto declino” che i REM avrebbero esorcizzato con dignità.
Certo perchè, poverini, avevano bisogno di salvaguardare la dignità! Si sono sciolti per questo!
Credo che semplicemente ad un certo punto le necessità e priorità di ciascuno siano cambiate. Il fuoco si esaurisce da sè. Tutto qui.
Ogni storia ha la sua fine. Tacciano gli stolti.
Siamo al cospetto di una band che ha attraversato 31 anni con stile e coerenza, intesa come attuazione di una volontà d’azione sempre dipendente da precisi principi artistici. Dischi densi e colmi di brani memorabili. Un piano estetico che li ha portati ad essere forieri di un tipo di comunicazione unica, tanto nei contenuti quanto nell’immagine. Un’attitudine alla melodia che ha conquistato un pubblico variegato. Un’intelligenza nei testi costruiti con l’ausilio di una metrica articolata eppure diretta. Una voce tra le più belle ed espressive.
Arrivare nell’olimpo dei grandi numeri da mainstream e restare fedeli alla propria linea di pensiero.
Stabiliamo se sia o meno un traguardo quello dei grandi numeri, e se conti il modo in cui lo tagli quel traguardo. Poche band hanno saputo farlo nel modo giusto. I REM sono tra queste. E’ un fatto.
E a chi si lascia andare in spicciole critiche e saluti ironici sul viale del tramonto, dico: fatemi i nomi di chi pensate possa arrivare a tanto, per anni, fino a restare un modello e un nome indimenticabile. Richiesta banale la mia. Ma non celebrativa. Perchè un gruppo così non si celebra, si rispetta.
Lo scioglimento dei REM è una questione di ricordi, di emozioni. Di domande che ti fai, su te stesso e sulle direzioni della musica di oggi, sul tempo, sulle possibilità della comunicazione a largo raggio.
Per me resteranno sempre la prima band che mi ha fatto innamorare della musica, la prima cassetta ascoltata all’infinito, la radio accesa per aspettare il lancio del primo singolo di un album atteso, e… tantissimi ricordi (appunto) che suonano come quelle canzoni. Per me e tantissime persone nel mondo.

“… A tutti quelli che si sono sentiti toccati dalla nostra musica, il nostro più sentito ringraziamento per averci ascoltato.” R.E.M.

Io mi sono sentita toccata. E da una delle nostre pagine sono io a ringraziare.

Drive – Video

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