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Il verde è il colore dell’innamoramento: intervista a Thony

Il verde è da sempre il colore associato alla speranza. Nella bandiera italiana, infatti, simboleggia il desiderio di libertà del popolo italiano. In natura, il verde è il colore predominante. Per Thony, invece, il verde è il colore dell’innamoramento, ma è una sensazione e non una teoria scientifica. Ed è da questa sensazione che nasce il titolo di With The Green In My Mouth, il suo primo album, la cui uscita fisica non è ancora avvenuta. Tocca a voi scoprire il perchè, leggendo l’intervista di seguito riportata. Tocca a voi constatare l’umiltà e la sensibilità di questa artista, sul cui talento LostHighways è pronto a scommettere.

Federica Caiozzo, in arte Thony. Come ha avuto origine il tuo nome d’arte?
Mia madre, incinta di me, aveva una pancia enorme e le amiche le dicevano che sarei sicuramente stata un maschio. Lei aveva già scelto il nome: Jonathan Anthony. Da lì Thony. Quando l’ho scelto però è stato inconscio, mi divertiva.

E il titolo dell’album? Da dove nasce?
Il verde è il colore che vorrei essere. E’ il colore dell’innamoramento. Ma questa non è nessuna teoria scientifica. E’ soltanto una sensazione.

Molto spesso nella scelta di un nuovo disco da ascoltare mi lascio conquistare dall’art-work della copertina. Perché un fondale marino a parlare del tuo mondo?
E’ un’ illustrazione di Alvvino. Quando ho messo il disco in download su rockit, a luglio, non avevo ancora una copertina, avevamo poco tempo, e Sandro Giorello ha chiesto ad Alvvino, con cui aveva già collaborato, di farne una per me. Quando l’ho vista mi sono emozionata. Era proprio come l’avrei voluta.

Come hanno preso forma le nove tracce che compongono With The Green In My Mouth?
Sono canzoni scritte nel corso di 5/6 anni. Alcune hanno avuto molte vesti, altre una soltanto, un paio sono rimaste quelle registrate in casa come demo. Con Stefano Mariani, coproduttore del disco e fonico, abbiamo poi cercato di uniformare il tutto.

Alla realizzazione di questo lavoro hanno collaborato molti musicisti, tra cui Giuliano Dottori. Cosa ne pensi dei progetti che lo vedono coinvolto sia come solista che come chitarrista degli Amor fou?
Giuliano è un amico, lo stimo sia musicalmente che umanamente.
Degli Amor Fou ha collaborato anche Leziero Rescigno, che nel disco ha suonato le batterie su alcuni pezzi. Entrambi hanno contribuito a svoltare canzoni su cui mi ero bloccata. Gliene sono grata. Cosi è stato anche per tutti i musicisti che hanno collaborato, sono tanti. Te li cito, visto che non riesco mai a farlo: Francesco Arcuri, Cisco Portone, Gabriele Lazzarotti, Pepe Ragonese, Sergio Cocchi, Daniele Cerofolini, Leonardo Milani.

Che genere di musica ascolti e quali sono i tuoi artisti preferiti? Tra questi ce n’è qualcuno che ha influenzato la tua musica?
Poca musica italiana.. Paolo Benvegnù, Colapesce, Edda. Per il resto, in questo momento, sono affascinata dalle sonorita dei paesi scandinavi, dalla loro forza. Artisti come Wildbirds and Peacedrums, Hanne Hukkelberg, Emiliana Torrini.
Se sono influenzata da qualcosa, è da tutto.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sto preparando la colonna sonora del prossimo film di Paolo Virzì, di cui sarò anche attrice. Sul film andranno probabilmente alcune canzoni di With The Green In My Mouth, per questo l’uscita reale del disco non è ancora avvenuta, si sono accavallate più cose insieme. Non so neanche se uscirà mai in realtà così com’è. Vedremo…

Colours – Preview

Thony

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