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Achab – Elettrofandango

Storie di mare, di vortici, onde, salsedine, urla e tempesta: Achab degli Elettrofandango è un disco potentissimo. Nelle sue devastanti sonorità c’è la forza dei quattro mari e della loro cupa profondità.
In realtà sono storie di uomini, private e comuni vite, ma niente come il mare può descrivere così efficacemente le loro asperità, i gorghi della disperazione che tirano giù quando invece credi di poter galleggiare ancora almeno fino a domani.
Chitarre distorte e batteria che dettano con precisione il percorso accidentato nel quale l’ascoltatore deve intraprendere il suo viaggio, tra sbuffi d’acqua e folate di vento.
Rock duro e graffiante che riesce a suonare autentico ed italiano senza per forza strizzare l’occhio a più blasonate band d’oltremanica e oceano. Negli Elettrofandango c’è grande capacità compositiva, interpretativa e comunicativa. Se occorre fare un paragone nella scena italiana, spontaneo è il riferimento a Il teatro degli orrori dei quali potrebbero essere, seppur con le dovute differenze, degni eredi delle sonorità più dure e meno immediate.
Achab, Nessuno, Denti e Vertigo: lunghi brani che spaccano orecchie e cuori con una batteria pestata con forza, chitarre che si rincorrono ed inserimenti di altri strumenti (tastiera usata con parsimonia, tromba ad elevare momenti di grande intensità) ed una voce non molto versatile ma capacissima di incarnare le emozioni più torbide con la sua graffiante espressività.
Interessante eccezione, Polare si muove lenta ed ondeggiante. Come mare calmo dopo la tempesta, cullata da onde morbide che nascondono la beffa, la voce è protagonista di questo brano nella cui coda finale avanza, disperata ed ossessiva, la lamentosa tromba.
Gli Elettrofandango centrano il bersaglio con il loro Achab, pubblicato con la neonata etichetta Blinde Proteus fondata dalla giovane cantautrice rock Simona Gretchen. Anche la durata del disco è azzeccata, con un numero di brani limitati che permettono al disco di presentarsi come un monolite di immagini e colori, senza però mai suonare ripetitivo e noioso.
Resta la curiosità della prova live:!

Credits

Label: Blinde Proteus – 2012

Line-up: Francesco Montagner (batteria, campioni) – Stefano Scattolin (basso elettrico) – Marco Giusto (chitarre) – Nicolò Mazzonetto (chitarre) – Giovanni Battista Guerra (voce e sintetizzatori)

Tracklist:

  1. AntroDiAchab
  2. Achab
  3. Nessuno
  4. Denti
  5. Polare
  6. Relictual
  7. Vertigo

Link:
Facebook, Sito ufficiale

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