Oneiric rings on grey velvet – Philippe Petit

Luciana Manco Album, Recensioni Lascia un commento

Questo disco, primo di una trilogia intitolata Extraordinary Tales Of A Lemon Girl, è un biglietto andata e ritorno per tutte le terre esistenti ed inesistenti. Una totalità di sensazioni, di esperienze sonore e sensoriali, di vibrazioni, di potenza, di reminiscenza. Philippe Petit è un artista completo, eclettico, e questo si riflette in tutto ciò che fa: musicista, giornalista, conduttore. Ha fondato l’etichetta Pandemonium Records e il collettivo Strings Of Consciousness.
Musica che si ispira alla letteratura, da Omero a Joyce, alle composizioni di Holst, Berlioz e Shostakovich, che fa da colonna sonora alle nostre vite e ai nostri momenti, che fa da letto ai ricordi, ai desideri.
Lo ascolto e sento di appartenere al ritmo, al movimento di queste otto tracce che mi fanno protagonista del mio quotidiano, che mi rendono l’attrice troppo vera di ciò che vivo. Mi danno la sensazione di conoscermi e di essere state scritte per me. Le prime tre tracce mi sciolgono, divento liquida di miele e fiele, questo facile gioco di parole che capisco, ora, ascoltando. Le altre cinque tracce sono ancora più potenti, mi trasportano in questo viaggio, decise a farmi vedere proprio tutto di quello che incontro, senza perdere nessun dettaglio. Orchestrali e disperate come la vita.
Questo electro – acoustic surrealista, a tratti dark, fa tremare e gelare, riscalda poco, ma non si dimentica.