Sembra pazzo. Sembrano pazzi. Infatti lo sono. Come solo i grandi conoscitori sanno essere. Padroneggiano bene la loro professione, e possono giocarci, dando vita ad un lavoro che stupisce ad ogni minuto dell’ascolto. Daniele Faraotti, dopo il diploma in composizione al conservatorio Cherubini di Firenze, si divide tra l’insegnamento della chitarra alla scuola dell’obbligo e collaborazioni importanti, come ad esempio quelle con Patty Pravo e Claudio Lolli. La sua band nasce nel 2005. Nel 2008 pubblica il primo lavoro: Ciò che non sei più, seguito dall’ep del 2009, Ciò che non sai più. Nel 2012, con Canzoni in salita, si affermano nel loro genere, impasto tra indie, rock, progressive e follia. Dieci brani che sfibrano la musica e la tessono in maniera più stretta, che giocano con la grana dei suoni, incendiano le strutture, le spengono. Come vandali acustici, come amanti violenti ma totalmente devoti. All’apparenza divertente, a volte disperato, altre volte leggero come un buco, questo album è sicuramente uno dei lavori più innovativi degli ultimi anni, in Italia. Tra i brani che preferisco, Radioarmadio, Le cose e Sakura. La voce si allunga come catrame a coprire strade tortuose, ma che conservano lo stesso meraviglioso e psichedelico panorama.
Credits
Label: Bombanella Records – 2012
Line-up: Daniele Faraotti (voce e chitarra) – Ernesto Geldes Illino (batteria) – Enrico Mazzotti (basso)
Tracklist:
- Speck intro
- Sbottonato – Vivace 135
- Melanconia 2 (Globulos lunalae)
- Tram Golem (a Dario Fo)
- Radioarmadio (Per la Nonna Nives)
- Carmensita in Kawasaki
- Da un ruolo all’altro
- Le cose
- Uh mani
- Sakura (Anschiedgesang)
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