Suono pieno e distorto: gli anni Novanta sono dietro l’angolo con i Drenge. I due ragazzi di Sheffield (UK) sfornano un disco dalle attitudini ben chiare: potenza e velocità, questo è l’omonimo Drenge uscito nel 2013. Un garage blues da cui si traggono i passaggi più brillanti. Basso e chitarra che si compensano in un legame capace di dar vita sonorità quasi dimenticate, quelle che fanno eco agli Alice in Chains, prima ancora dei Nirvana. Il loro è un grunge mitigato nel blues e sporcato da ritmiche che si inseguono, mentre il basso detta le atmosfere del pezzo, talvolta, come in Dogmeat. Lunghe iperboli di chitarre che danno sfogo all’isteria mentre la voce non ferisce di latrati alla Cobain ma avvolge profonda. Un debutto, quello dei Drenge, dal materiale grezzo, diretto e abrasivo per l’insistenza dei riff molto vicini al metal. Eppure un brano come People in love make me feel yuck ha il ritornello di una sola strofa addirittura orecchiabile e capace di rimanere lì in testa a tintinnare come una filastrocca svogliata e snervante. Bye bye bao bao chiude il disco con una sfrigolante nenia metallizzata. E questo è solo un inizio per un duo energicamente contagioso.
Credits
Label: Infectious-2013
Line-up: Eoin Loveless (chitarra) – Rory Loveless (batteria)
Tracklist:
- People In Love Make Me Feel Yuck
- Dogmeat
- I Wanna Break You in Half
- Bloodsports
- Backwaters
- Gun Crazy
- Face Like A Skull
- I Don’t Want To Make Love To You
- Nothing
- Bye Bye Bao Bao
- Let’s Pretend
- Fuckabout
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