Umano Disumano è il disco di esordio dei Disorchestra, trio di origine abruzzese nato alla fine del 2011. A partire dal titolo dell’album scopriamo l’idea che è alla base dei tredici brani che lo compongono e che hanno preso vita in momenti diversi della carriera di Giulio Marino (voce e autore del gruppo): un rock dalle sonorità nel complesso cupe e rabbiose, liriche graffianti ad esprimere l’equilibrio tra bene e male che regola l’esistenza, tematiche e sensazioni sempre attuali che riguardano il singolo individuo o il contesto storico in cui esso vive. Il disco scorre in maniera piuttosto omogenea dal primo all’ultimo pezzo, con un mood vocale cinico e distaccato dal contesto musicale. Gli episodi maggiormente degni di nota vanno ricercati nel folk de La guerra dei poveri, nella vellutata malinconia di Che fine ha fatto John Cazale col suo finale di vocalizzi alquanto mefistofelici e in Furata, un brano estroso dal ritmo trascinante e nel quale figura una piccola sezione di fiati capitanata e arrangiata dal flautista e polifiatista Roberto Volpe.
Con Umano Disumano i Disorchestra danno piena dimostrazione della loro bravura, presentando un’opera prima dai tratti complessi, che non ha alcuna pretesa di essere innovativa e che mostra come unica pecca quella di essere poco fruibile tutta d’un fiato.
Credits
Label: Seahorse Recordings – 2013
Line-up: Giulio Marino (voce, chitarra) – Emanuele Ciampichetti (basso) – Alessio Palizzi (batteria)
Tracklist:
- A’ stare muto
- Cabaret rivolto
- Furata
- Senza voce
- Che fine ha fatto John Cazale
- Underground
- Quel che so
- Si (ero) vero
- La donna senza tempo
- Il muro di Benito
- La camera elettrica
- Non è nessuno
- La guerra dei poveri
Link: Sito Ufficiale