More Lovely and More Temperate – Johann Sebastian Punk

Elisa Des Dorides Album, Recensioni Lascia un commento

Questo è il debutto del giovane Massimiliano Raffa, nostalgico sognatore di salotti ottocenteschi che ama rivestire di un glam rock ironico. Tra shoegaze e surf-punk all’acqua di rose, ecco qua More Lovely and More Temperate. Prodotto da Beatrice Antolini e Daniele Calandra vuole essere un progetto ambizioso, una sorta di manifesto decadente che ripensa ai bei tempi andati, quando la musica era Bach, quando era alimentata dalla creatività del genio di Bowie. Il bardo truccato col bicchiere in mano dell’epoca shakespeariana Johann tenta di catturare l’attenzione col suo show di smorfie vocali alla Violent Femmes, come in Yes, I miss the Ramones, che insieme a Vernal Equinox è uno dei brani degni di attenzione. Il desiderio è quello di creare suggestioni e irriverenze mescolando generi musicali diversi ma il risultato tende ad essere una fin troppo artificiosa nota fatta di tanta estetica e poca emozione. Archi e fiati spumeggiano tra sinterizzazioni e chitarre malinconiche, clavicembali sposano ritornelli orecchiabili ed ammiccanti, atmosfere barocche sono portate alla luce del 2000 e oltre. L’agitazione di The well-shorn moufflon paradox e l’alienazione elettronica di White, in particolar modo, ricordano le atmosfere di caos allucinato che rendono unico nel suo genere Velvet Goldmine con le melodie dolcissime e disperate dei Venus in Furs. Si nuota per un po’ in questa illusione, e va bene, si ricorda di quello che può essere un sorriso sardonico contro i tempi ostili ai quali non si appartiene. Per questo, nonostante i dubbi, More Lovely and More Temperate conquista con merito almeno la curiosità di chi lo ascolta. E si ha l’impressione che, infettando di dubbio e curiosità, Johann Sebastian Punk abbia raggiunto lo scopo che si era prefissato.