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Finisterre – Lou Tapage

recensione_LouTapage_IMG_201406I Lou Tapage sono una folk-rock band cuneese formatasi sul finire degli anni ’90. Ciò che caratterizza da sempre il loro stile musicale è la mescolanza di culture e tradizioni che deriva dalla scelta di adottare più lingue romanze nella composizione dei brani, come il francese, il provenzale, il catalano e l’occitano. Ed è proprio da quest’ultima lingua che ha origine lo stesso pseudonimo del gruppo che in occitano vuol dire frastuono. Nel nuovo album dal titolo Finisterre, giunto a tre anni di distanza dalla personale rivisitazione in occitano di Storia di un impiegato di De Andrè, i piemontesi Lou Tapage fanno un ulteriore passo in avanti introducendo per la prima volta la lingua italiana. Il concept di questo nuovo lavoro prende spunto dal cammino verso Santiago de Compostela compiuto da uno dei membri del sestetto ed è legato al tema dal viaggio, inteso sia come metafora di vita se si pensa alle mete raggiunte e da raggiungere, sia come itinerario da percorrere alla scoperta di nuove e reali destinazioni. Il tema del viaggio è curato in ogni dettaglio, dalla rosa dei venti raffigurata in copertina allo stesso titolo Finisterre (dal latino Finis terrae, cioè “fine della terra”), che rappresenta la tappa ultima dei pellegrini che decidono di proseguire oltre la città di Santiago, purificando la propria anima nelle acque dell’oceano Atlantico e bruciando gli indumenti indossati durante lo stesso cammino. Finisterre è anche il titolo dell’ouverture del disco, dove la cornamusa e l’incedere delle percussioni sembrano simulare la marcia imponente di una schiera di soldati. Brani come Marselha e Libertà sono danze travolgenti e spensierate, mentre la cover della marzurka L’Inconnu De La Limoise sembra condurci lungo le rive della Senna a tarda notte, regalandoci atmosfere eleganti e di quiete grazie al flauto, l’organetto, il violino e la chitarra, intrecciati assieme in maniera armoniosa. L’intro spiazzante di Avignone, scandita da chitarre graffianti e batteria, può trarre in inganno sul genere di appartenenza del brano. Ci si aspetterebbe un frastuono assordante nel prosieguo dello stesso ed invece ci si ritrova con un’energica esplosione di strumenti a fiato e archi. Degna di nota anche Rue De Notre Dame e relativa intro, dove tutti gli strumenti sembrano dialogare tra loro producendo una melodia alquanto enigmatica. Con Finisterre i Lou Tapage centrano l’obiettivo del loro viaggio, realizzando ritornelli che riecheggiano a lungo nella mente di chi sceglie di viaggiare in loro compagnia e mettendo in risalto, inoltre, tecnica ed estro creativo. Auguriamo loro che Finisterre non sia semplicemente un punto di arrivo, ma il via verso nuovi traguardi e sperimentazioni.

Credits

Label: LT Records/AudioGlobe – 2013

Line-up: Marco Barbero (flauti, cornamusa, organetto, mandolino, bouzuki) – Dario Littera (chitarra elettrica, percussioni) – Daniele Caraglio (batteria) – Chiara Cesano (violino, organetto) – Nicolò Cavallo (basso) – Sergio Pozzi (voce, chitarra acustica)

Tracklist:

  1. Finisterre
  2. Avignone
  3. Marselha
  4. L’Uomo In Nero
  5. L’Inconnu De La Limoise
  6. Libertà
  7. Il Ne Reviendra Pas
  8. Nice
  9. La Frema Dei Bancun
  10. Rue De Notre Dame
  11. Mixtrau-Exaloc
  12. Com La Brancha De L’Albes

Link: Sito Ufficiale, Facebook

Avignone – Video

Finisterre – streaming

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