L’Hidalgo forte, nobile d’animo a nessun titolo che si mise in viaggio per difendere i deboli e riparare i torti: ecco Don Chisciotte, anzi Don Kixote. Così come lo ristrutturano The Shipwreck Bag Show, ovvero il progettodi Xabier Iriondo e Roberto Bertacchini. Quest’ultimo canta e suona la batteria, membro di uno dei gruppi più avantgarde italiano amato all’estero quali gli Starfuckers. Iriondo, invece, suona la chitarra, il basso ed alcuni strumenti autocostruiti da bravo manipolatore sonoro, così come ha già fatto per Uncode Duello e A Short Apnea. Un’accoppiata esplosiva, che fa della destrutturazione sonora un baluardo assemblando un disco lanciato oltre il testo e la forma classica di brano musicale. Un garage blues surreale e primitivo, in fibrillazione tra chitarre distorte e percussioni nevrotiche.
È il cammino allucinato di un sognatore che si lascia trasportare dalla suggestione di racconti letti per rivoluzionare il mondo che non gli piace e, dunque, abbraccia “le storie più strane e fantastiche/salvando i sogni/che solo io vedo”. La letteratura ispanica viene rivisitata con irriverenza in questo disco composto essenzialmente da strappi sintetici e lacerazioni acide di un insieme di strumenti che sembrano sostenere le meravigliose gesta di Don Kixote. Cavalieri degli specchi è un’efferata marcia veloce di un visionario che cerca lo scontro tra piatti e corde pizzicate a mo’ di spada contro il vento. Così come anche I pastori e gli eserciti nemici, in perfetto stile irondiano, spiazza per la sua fuga di fragori. Lo scritto di Cervantes vive di nuovo per vomitare sull’inadeguatezza degli opinionisti intellettualoidi di questi anni 2000. Il materialismo e il tramonto degli ideali nella Spagna di quel tempo si traduce nell’inettitudine e nell’aridità dei personaggi che costituiscono il nostro paesaggio culturale. Dove siamo arrivati senza L’istinto, la follia, il sogno? Un brano come una nenia stonata di un uomo contro una parete vuota, una distesa deserta su cui vengono impresse pennellate di chitarra e rumorismi di fondo.
Ancora una volta un progetto in cui poesia e avanguardia si fondono.
Una deflagrazione in cui farsi travolgere.
Credits
Label: Wallace records / Brigadisco / Phonometak-2014
Line-up: Xabier Iriondo (chitarra elettrica, acustica e classica, basso, saahi baaja, mahai metak, tromba, tabla elettronica, voce) , Roberto Bertacchini (voce, batteria, cajon)
Tracklist:
- L’Hidalgo forte
- I pastori e gli eserciti nemici
- L’incantesimo è rotto
- Non c’è storia che non sia cattiva
- Cavalieri degli specchi
- Prima che faccia sera
- Né l’interesse, né il rancore, né la paura
- Riparare i torti
- I giganti dalle braccia rotanti
- L’istinto, la follia, il sogno
- Dulcinea
Link: sito ufficiale Xabier Iriondo, sito ufficiale Roberto Bertacchini