“Hai presente il moto delle onde?” ecco quello assomiglia all’andamento del nuovo album del gruppo campano: Astolfo sulla Luna. Soprattutto quando il mare s’infrange malamente sugli scogli, allaga il molicciolo e danneggia le spiagge mangiandosi ombrelloni, sdraio e qualche altro orrore umano.
Alienati e caotici nelle martellanti poetiche musicali e vocali. Sin dal primo brano, The dry Salvages, il cantato urlato è un’invettiva contorta, annunci lapidari e assoluti. Una massa ingolfata di grunge e free jazz stonato annoda loschi scenari sotto una pioggia di strumenti: 2 A cos(π/2) si regge su questo. Frasi di film campionate introducono dissonanze e realtà in un lucido guardarsi allo specchio. Lì c’è solo distorsione. Ne L’Assedia continuano i gorgoglii del basso e spiazzano quelle pause così lunghe, quei rumorismi da palco teatrale, come se volessero preparare l’ascolto per un altro atto. È più limpido in Germe , il basso che trascina in atmosfere post punk ferinamente e forzatamente dark.
Il rumore irrompeva nelle attese dell’ascoltatore nei primi del Novecento, lo lasciava sulla sua fame di armonie e distensioni. Lo fa anche Astolfo sulla Luna, dal suo eremo non terrestre mentre osserva i suoi intrecci sentimentali e li lancia nello spazio aperto: senza schemi, la direzione è nessuna direzione, se non quella verso l’apice del vortice in cui ci si trova, per caso.
Credits
Label: MiaCameretta Records – 2015
Line-up: Lei (divagazioni in delay, sfoghi letterari e sottofondi synthetici), Lui (catenelle a caso su piatti ben precisi), L’altra (reazioni calcolate ad overdrive costante)
Tracklist:
- The dry salvages
- 2 A cos(π/2)
- Entscheidungsproblem
- Fergus
- Gidel
- L’Assedia
- Non cadranno foglie stasera
- Germe
- Ibis Redibis Non Morieris In Bello
- Ar-men
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