Si intitola Tornando a noi il secondo lavoro discografico del cantautore siciliano Francesco Vannini, contenente undici brani di matrice pop che parlano di ciascuno di noi, delle nostre lotte e conquiste quotidiane, di piaghe insanabili per la nostra Italia come il pagamento del pizzo (Prima o Poi), di uomini comuni che rappresentano un pezzo della nostra storia (Un uomo qualunque, omaggio a Giorgio Perlasca). Tutte tematiche in fin dei conti già trattate da altri cantautori del presente e del passato, sorrette da melodie che di fatto non sembrano aggiungere nulla di personale a ciò a cui siamo ampiamente abituati. Il disco appare così poco ispirato, tranne in alcuni momenti da individuarsi nel mood scanzonato della title track e de L’ultimo show, in Verde assenzio dove il falsetto di Vannini sul finale sembra riportare alla mente il grande Battisti, nel blues di Megalomania e nella voce calda e rassicurante di Goran Kuzminac o nell’armonica da pelle d’oca de Il viaggio.
Nonostante le apprezzabili intenzioni e qualche spunto positivo, Tornando a noi di Francesco Vannini convince poco e scorre nel complesso senza appassionare e coinvolgere particolarmente. Lontano da quel piglio ruffiano del pop odierno e più orientato invece al cantautorato più impegnato, restiamo in attesa di una sua evoluzione più matura sempre in tale direzione.
Credits
Label: Seahorse Recording – 2015
Line-up: Francesco Vannini (voce, chitarre acustiche ed elettriche, steel guitar, mandolino, pianoforte, armoniche) – Matteo Dossena (batteria) – Marcello Castellucci (basso) – Fabrizio Forte (pianoforte e organi in “Le mongolfiere”, “Qui”, “Prima o poi” ) – Paolo Messere (chitarra elettrica in “Le mongolfiere” e “L’uomo che sapeva troppo”) – Goran Kuzminac (voce in “Il viaggio”)
Tracklist:
- Le mongolfiere
- L’uomo che sapeva troppo
- Tornando a noi
- Soltanto una canzone
- L’ultimo show
- Verde assenzio
- Qui
- Il viaggio (feat Goran Guzminac)
- Megalomania
- Prima o poi
- Un uomo qualunque
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