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Hippie Dixit – Amerigo Verardi

recensione_amerigoverardi_img_201612Questo 2016, che oramai volge al termine, segna il ritorno di un grande nome della musica rock alternativa e psichedelica italiana. Parliamo del brindisino Amerigo Verardi. Il musicista, cantautore e produttore artistico, giunto quest’anno al suo trentesimo anno di carriera, presenta un nuovo doppio album solista dal titolo Hippie Dixit, una locuzione ironica che riprende quella latina ipse dixit, coniata con l’intento di canzonare se stesso e smorzare le importanti tematiche trattate nel disco. Il nuovo lavoro è il risultato di una campagna di crowd-funding con Produzioni dal Basso, dove si incontrano stili e culture differenti: folk, rock e pop, trame elettroniche, musica etnica nordafricana, mediorientale e indiana e un’attitudine psichedelica che si traduce in brani dal forte impatto evocativo. Hippie Dixit è un cammino verso un nuovo stato di coscienza, più spirituale, che porta ad una maggiore consapevolezza di se stessi e dei bisogni altrui, privilegiando le cose semplici e pure, il contatto e i suoni della natura. E per rendere più autentico questo viaggio Verardi procede a briglie sciolte nel comporre questa miscela di sonorità, senza porsi alcun vincolo sul minutaggio (i due album contano un totale di quattordici brani per ben cento minuti di musica), non risparmiandosi neppure nei testi che risultano onirici, poetici, a tratti imperscrutabili, pungenti e diretti, colmi di spunti di riflessione. A cominciare dal singolo apripista di quest’opera, ovvero Brindisi (Ai terminali della via Appia) dove, seppur con toni scanzonati, il musicista esprime senza mezze misure la sua indignazione verso i danni alla salute e all’ambiente provocati dalla centrale di Cerano (geniale, angosciante e quanto mai attuale il verso “cin cin, bollicine, un calice e una fetta di cancro“). L’uomo di Tangeri ci catapulta direttamente nell’alone di mistero che avvolge questa città del Marocco, con la sua lunga coda strumentale ad evocare volti e paesaggi sfocati, a suggerire voci e risate lontane. Altrettanto suggestivo è l’arrangiamento di Cisternino Bhole Baba Dhuni, omaggio all’atmosfera meditativa della Valle d’Itria e dei suoi trulli, mentre A piedi nudi mescola il suono della chitarra acustica ai rumori ambientali, tra cui spicca quello delle onde del mare, come simbolo di purezza e pace. Nel secondo disco le atmosfere si fanno più eteree, soprattutto nei primi tre pezzi Viaggi di Paolo, Korinthos e Chiarezza nei quali compaiono espliciti riferimenti biblici, a sottolineare ancora una volta l’importanza di un risveglio spirituale, che sembra essere un tema ricorrente in questo lavoro. Per la chiusura di Hippie Dixit Amerigo Verardi arrangia e interpreta un brano di un altro artista di indubbio talento, il brindisino Alessandro Tomaselli, e il risultato è la grintosa A me non basta che, con le sue percussioni e gli effetti elettronici, è in perfetta sintonia con le intenzioni del disco.
Hippie Dixit è un lavoro ambizioso, istintivo, denso di contenuti e arrangiato ponendovi estrema cura nei dettagli, ricercando lo stile e lo strumento che meglio si prestano agli intenti dell’artista. La sua bellezza e unicità è da attribuirsi proprio a questo suo essere libero da schemi o tendenze del momento, così come al suo essere non per tutti ma col proposito di indurre una scintilla in chiunque si appresti ad ascoltarlo.

Credits

Label: The Prisoner rec – 2016

Line-up: Amerigo Verardi (voce, chitarra acustica ed elettrica, chitarra synth, basso, flauto, xilofono, kora, cetra, mandolino, banjo, djembe, darabouka, bendir e percussioni di ogni genere) – Ilenia Protino (voci su “L’uomo di Tangeri”, “Chiarezza” e “Terre promesse”; basso su “Chiarezza”) – Andrea D’Accico (chitarra acustica su “L’uomo di Tangeri” e chitarra elettrica solista su “Chiarezza”) – Roberto D’Ambrosio (bouzouki su “Viaggi di Paolo”, “Korinthos” e “L’uomo di Tangeri) – Paolo Celeste (basso su “Brindisi (ai terminali della via Appia)”) – Rocco Caloro (percussioni su “Korinthos”) – Fabio Sasso (batteria ed effetti elettronici su “Chiarezza”) – Daniela De Maria (voci su “Le cose non girano più”) – Paola Petrosillo (voce su “Le cose non girano più”) – Isabella Benone (violino su “Le cose non girano più”)

Tracklist:

  1. L’uomo di Tangeri
  2. Terre promesse
  3. Pietre al collo
  4. Due Sicilie
  5. Cisternino Bhole Baba Dhuni
  6. A piedi nudi
  7. Brindisi (Ai terminali della via Appia)
  8. Viaggi di Paolo
  9. Korinthos
  10. Chiarezza
  11. Verità
  12. Innocenza
  13. Le cose non girano più
  14. A me non basta

Link: facebook

Hippie dixit – streaming

Brindisi ai terminali della via Appia – video

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