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L’amore e la violenza – Baustelle

recensione_baustelle-lamoreelaviolenza_IMG_201702Settimo album in studio per i Baustelle: L’amore e la violenza. Un’apertura sinfonica suadente troncata nella prima traccia Love sembra voler simboleggiare l’allontanamento dalle atmosfere di Fantasma. O forse vuole richiamare l’amore che finisce di colpo, si stoppa, lascia posto ad altre sonorità. Ed è Il Vangelo di Giovanni ad accendere il gustoso pop anni Settanta capace di nutrire un microcosmo kitsch che solo il gruppo di Montepulciano riesce a creare con leggerezza e maestria.
Un disco come fotografia fuori fuoco, l’istantanea dei giorni attuali con il passato che si agita alle nostre spalle. L’amore ai tempi della guerra e sullo sfondo luci di guerra. Il linguaggio è frammentato, indugia appena, cut up di nostalgiche citazioni e pennellate brevi di verità si incastrano perfettamente giocando con i guizzi sonori della disco anni Sessanta. E ballando si mescolano immagini di un’epoca vissuta nelle riviste, in vecchie fotografie, sui vestiti vintage. Amanda Lear è il baluardo della nostalgia, la ricerca dell’immagine perfetta di noi stessi, l’ammissione della liberatoria e sacra fine di un amore. Phatos disteso e serico a perorare strofe e melodie: Betty ci parla di un’adolescente sintetizzata tra solitudine facebookiana e dipendenze varie. Con il mordente della poesia, si susseguono gli scatti di una contemporaneità malata nel pop elettronico di Eurofestival: “chi siete voi chi siamo noi / chissà quest’anno cosa andrà di moda”. Ci sono poi episodi malinconici tra sesso e frontiere politico-sociali come in Lepidoptera introdotta da un funky elettronico e capace di sciogliersi in una ballata lentissima. “La vita è bella/ gli studenti hanno distrutto la città e le statue degli dei”: ne La vita c’è un’orchestra carezzevole che sospinge un messaggio positivo e rassicurante. Un vento benevolo attraversa L’era dell’acquario. Qui il terrorismo che separa e immobilizza viene lasciato alle spalle come brutto ricordo, immaginando futuri giorni di pace, serenità e fratellanza.
I Baustelle se ne fregano delle critiche musicali, dei confronti col passato e con le prospettive future. L’amore e la violenza riesce in una visione lucidissima. Dolce-amaro e folgorante disco, lascia dietro di sé una scia di riflessione e buoni motivi per camminare oltre le rovine.

Credits

Label: Warner Music Italy– 2017

Line-up: Francesco Bianconi (voce, chitarre, tastiere) – Rachele Bastreghi (voce, tastiere, percussioni) – Claudio Brasini (chitarre)

Tracklist:

  1. Love
  2. Il Vangelo di Giovanni
  3. Amanda Lear
  4. Betty
  5. Eurofestival
  6. Basso e batteria
  7. La musica sinfonica
  8. Lepidoptera
  9. La vita
  10. Continental stomp
  11. L’era dell’acquario
  12. Ragazzina

Link: Sito Ufficiale, Facebook

L’amore e la violenza – streaming

Amanda Lear – video

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