Difficile da etichettare questo gruppo di Napoli che è al suo terzo lavoro, dal titolo Coriandoli. La Bestia Carenne nasce nel 2011 e macina molte date live e premi importanti. Il disco in questione si apre con il pezzo L’uomo che cammina. Un funky debordante che va avanti saltellando tra il prog e il post punk con la voce che scomoda le narrazioni alla Branduardi. “Senza mete” corrono via narrazioni, appunto, a pennellate. La quercia, invece, si dimena come una taranta distorta e confusionaria. Resa più distesa è Le belle gambe, una ballata pizzicata da guizzi elettronici e lasciata sfumare in atmosfere lounge. Si passa poi per spicchi descrittivi come La notte di San Giovanni, veloce e sintetica, fino ad arrivare a Il nome di Saffo, dove i ritmi conturbanti e ipnotici salmodiano assieme alle acciaccature elettroniche. Carpenteria memorizza i passi di un blues ebbro e lo vela dietro una serica malinconia: “carpenteria anima mia” è una nenia, una formula ripetuta, preghiera nonsense. Interludi meramente strumentali sondano e intercettano sensazioni plumbee, non a predisporre l’ascolto ma per scuoterlo. La vicinissima ai maestri The Residents, Le mosche, è un viaggio tra ritmiche primitive metalliche intervallate da strimpellate scanzonate, rumorismi post industrial e sezione di accordi dolcissimi.
Rivelatore a metà questo disco, di fonda lettura tra le righe, nessuna assonanza.
Da custodire gelosamente tra gli ascolti non del tutto compresi, post temporale.
Credits
Label: BulbArt Label– 2017
Line-up: Giuseppe Di Taranto (voce, chitarra), Antonello Orlando (chitarra elettrica), Paolo Montella (voce, basso, tastiera), Giuseppe Pisano (batteria e elettronic)
Tracklist:
- L’uomo Che Cammina
- La Quercia
- Le Gambe Belle
- La Notte di San Giovanni
- Il Nome di Saffo
- Carpenteria
- Il Ciecchino
- Polena
- Le Mosche
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