Il 28 Febbraio Fabio Cinti ha pubblicato un nuovo singolo. S’intitola Giorni tutti uguali ed è disponibile sulle piattaforme di streaming e negli store digitali. Si tratta del primo estratto dal nuovo album Al blu mi muovo che il cantautore pubblicherà il 24 aprile per Private Stanze.
GIORNI TUTTI UGUALI, di Fabio Cinti
Vi racconto una cosa.
Quando compro dei pantaloni, osservo sempre bene la stoffa. C’è un tipo di cotone, più debole e meno elastico, che viene segnato dalla flessione del ginocchio e, dopo che si è stati un certo tempo seduti, perfino breve, rimane il segno. Avete presente i politici di una certa età, o gli avvocati, i notai, abituati all’abito in fresco lana che tirano su la stoffa alla gamba sedendosi e mettendo in mostra il lungo calzino in filo di Scozia? Lo fanno per quel motivo. Sebbene dovrebbero sapere che la lana torna facilmente alla sua forma ordita, alla trama decisa.
Per cui scendendo dall’auto ho sempre avuto la smania di aggiustare il pantalone all’altezza del ginocchio, prima di mettere il primo piede a terra: un modo per separami dalle relazioni con gli altri esseri umani, per qualche densissimo secondo dentro questo pensiero di sartoria, prima di lanciarmi dentro la nube quotidiana fatta di gente, tanta gente, chiacchiere, luci, slogan, strette di mano, riverberi di musiche irrilevanti, viaggi, infiniti viaggi, attese, dubbi, cibi e facce scadenti, amici lontani, affetti improvvisi, amori, sesso, notti di profondissima ansia, abbracci, baci veri e finzioni di baci – in cui le guance restano a una qualche distanza orbitando attorno ai visi stanchi.
Ho vissuto per qualche anno così, ero bello e pallido, sottile e veloce, ero fragile e disperso – poi, ho vinto la gravità.
E dacché la traiettoria delle mie ellissi quotidiane sembrava cosa fatta, una legge infrangibile, ho capito che avrei potuto dirigermi verso lo spazio aperto, siderale. Soprattutto, silenzioso.
Si incontra questo e quello, si saluta con più calma, c’è tempo per un caffè, per un pranzo la domenica, per una cena infrasettimanale. C’è tempo per organizzare un viaggio, fermarsi a segnare le differenze tra le spirali dei fiori e quelle delle galassie.
Ho fatto tutto questo, poi ho deciso di rallentare ancora, provare a mettermi contro il tempo; è impossibile frenare: più si è rarefatti, più si rallenta. Fino a rimanere soli, eternamente giovani.
E questo lo trovavo insopportabile, noioso: bisogna invecchiare e bisogna farlo insieme agli altri, per scalare le rughe degli amanti come le creste di pressione nei mari artici.
Allora ricominci a viaggiare scegliendo una nuova velocità, posizionando piano piano ogni oggetto intorno a te, costruendo la casa per il cuore, il rifugio per le ossa, la bellezza per la mente.
Dietro la curvatura della siepe tagliata di fresco incomincia il muretto alto qualcosa più di un metro, e dove rientra, da un lato e dall’altro, è incardinato il cancello, sempre aperto.
La casa espone tutte le finestre principali a est, e nei mattini sereni il sole ti attraversa, e attraversa le cose, e ogni cosa illuminata illumina il dietro di ogni altra cosa e così tutto risplende apparentemente immobile.
Tiro su la stoffa del pantalone e mi siedo, porto una mano al collo, dietro l’orecchio, socchiudo gli occhi per un tempo di due battiti del cuore e sono inondato di quei ricordi, che non respingo e che anzi respiro come fossero quel profumo lì, quello che mettevo sempre. E penso che in un modo o nell’altro c’è sempre qualcosa che ci attrae e a cui facciamo resistenza e che bisognerebbe collezionarle queste resistenze, invece che cedervi, giorno per giorno…
– Cosa c’è? – Mi sento dire.
– Niente. Passami gli occhiali e abbracciami.
Fabio Cinti, musicista, cantautore, autore.
La sua storia discografica inizia nel 2011, anno di uscita del suo primo album “L’Esempio delle Mele”, dove già compaiono i nomi delle collaborazioni maturate nel tempo. Su tutte spiccano quella di Morgan, di Massimo Martellotta (Calibro 35) e Pasquale Panella, autore del testo di un brano.
Negli anni a seguire pubblica gli altri album: “Il Minuto Secondo” e poi “Madame Ugo” – In quest’ultimo, uscito per Mescal e prodotto da Lele Battista, compaiono altre due importanti collaborazioni, quella con Franco Battiato, autore di un inedito, e con Paolo Benvegnù. A marzo del 2015 esce “FQ”, un EP di cinque tracce elettroniche/sperimentali che lo stesso Cinti definisce “un tenerissimo mostro”.
Nel 2014 “Tutto t’orna”, album che contiene una raccolta di undici canzoni tratte dai tre dischi precedenti riarrangiate per quartetto d’archi, pianoforte e chitarra acustica, sotto la direzione del Maestro Carlo Carcano.
L’album successivo è prodotto da Paolo Benvegnù: “Forze elastiche”. Anche qui compaiono alcune collaborazioni, su tutte quella di Nada, a cui è affidata l’interpretazione di un brano. Ci sono anche The Niro, Massimo Martellotta e Alessandro Grazian.
Il 27 aprile del 2018 esce La voce del padrone – un adattamento gentile: il capolavoro del 1981 di Franco Battiato viene eseguito in un adattamento per quartetto d’archi, pianoforte, voce e cori. L’album viene accolto con forte entusiasmo sia da parte della critica che del pubblico, tanto che Fabio Cinti vince la prestigiosa Targa Tenco 2018 nella categoria “Interprete di canzoni”.
L’uscita del nuovo album Al blu mi muovo è prevista il 24 aprile 2020 anticipato dal singolo Giorni tutti uguali il 28 febbraio.
Nel 2020 Fabio Cinti inizierà anche una importante collaborazione con la fisica, scrittrice e divulgatrice Gabriella Greison.
Inoltre: Fabio Cinti è stato producer al fianco di Morgan per sette edizioni di X-Factor. Ha scritto musiche per il teatro e per cortometraggi; ha aperto i tour di Franco Battiato (2012/2013), Scisma (reunion del 2015), e date di Giorgio Canali e Mario Venuti. Ha collaborato anche con Livio Magnini, Fabio Zuffanti (sua è la voce dell’album “In/Out”), Irene Ghiotto (con la quale ha scritto l’album in inglese “The thin lie” con il nome Project Marvis), Elisa Rossi, Lucio Bardi…
A Fabio Cinti è dedicata una monografia di Studio XXXV Live in onda su SKY Arte e, sullo stesso canale, partecipa a assieme a Morgan alla monografia su La Voce del Padrone per la serie “33 giri – Italian Masters”.
Giorni tutti uguali – testo
Stretto tra le braccia il cuscino
radente l’alba dal secondo piano
la tua testa scivola su di me,
che resto imprigionato nei tuoi sogni
del mattino gli occhi appena aperti
nella poca luce degli scuri accostati
dietro l’infinito giardino del giardino
acceso appena rischiarato:
sei completamente innamorato.
Cose mie da ricordare, da dimenticare,
tra i rumori lontanissimi del fine settimana
tutto pronto per brillare nei silenzi calmi
delle colazioni insieme a te.
Non è impossibile vedere i giorni tutti uguali,
fermare l’attimo della felicità,
capire l’alchimia di un momento irripetibile
e vivere più in alto, un po’ più in là,
dove il buio, col diradarsi dei pensieri,
diventa luce.
Scendo dalle scale come cento volte
e giro l’angolo del giorno dopo appena
appena incominciato alle tue spalle,
vedo tutto spalancato l’universo e tu,
“Passami gli occhiali e abbracciami,
e abbracciami e abbracciami…”
ASCOLTA IL NUOVO SINGOLO “GIORNI TUTTI UGUALI”
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