Secondo album per il cantautore americano Chris Garneau che si era mostrato in tutta la sua fragile e commovente nudità musicale già con l’esordio Music For Tourists. A soli tre anni di distanza dal precedente lavoro, il ragazzo nativo di Boston si mostra molto cresciuto a livello compositivo. E non si tratta soltanto di una crescita dovuta all’uso più frequente dell’orchestra a tessere le trame dei suoi brani sognanti, ma è una crescita che risiede proprio nel modo di utilizzarla; nella concezione per la quale quest’ultima, in fase di arrangiamento, non funge più da semplice e scontato abbellimento, un ritocco di una struttura comunque sostenuta da piano o chitarra tipico di molti cantautori, ma si fa spesso protagonista in prima linea dell’architettura profonda dei brani, senza strafare, ma inserendosi perfettamente nelle costruzioni, a renderle spesso vicine a vere e proprie composizioni da camera. The Leaving Song in apertura non potrebbe costituire esempio migliore. Gli archi, limpidi e immensi, si fanno sostegno principale della voce appassionata, tremante d’emozione di Garneau, mentre il piano fa capolino timidamente con le sue noticine acute. Un’orchestra al gran completo e davvero straordinaria ricama filamenti tenui e coloratissimi tra le note che caratterizzano il motivo del piano; poi d’improvviso cambia l’atmosfera e l’orchestra si fa contemporaneamente struttura portante e fonte di meravigliosi e raffinati ghirigori che abbelliscono la melodia vocale fino a trionfare, come unica sovrana, in un finale in cui anche lo xilofono contribuisce ad addolcire tutta Dirty Night Clowns. Un brano davvero eccezionale che mostra la volontà del cantautore di istillare suggestioni che vadano oltre la profondità tormentata dei sospiri, gli oceani di fragilità e di sofferenza, la drammaticità assunta come tema unico e imperante, e che rivelino la volontà di suggerire quella dolcezza che ti fa sorridere, quella tenerezza che ti fa tornare un po’ bambino. Volontà anche nella voce di Chris, più sicura e presente, che si mostra non soltanto nella spoglia cagionevolezza, ma in tutte le sue inflessioni senza mai perdere l’attitudine sognante. E sulla stessa strada proseguono No More Pirates, che quasi ricorda Sufjan Stevens per l’uso dei fiati iniziali che portano il tema e delle percussioni che sembrano slegate dai versi, per l’andamento zoppicante della voce che richiama un pop più spensierato. Quel pop fantastico e malinconico, le cui melodie strizzano l’occhio alla Francia e che ricorda le tierseniane atmosfere oniriche di mondi favolosi come quello di Amélie nei docili motivi di valzer che animano Fireflies, la quale accelera e poi rallenta, con la voce che sempre segue a braccetto gli strumenti. Stesso tema viene poi ripreso dal piano e sviluppato in altre variazioni strumentali su Les Lucioles En Re Mineur. Ma quella di Garneau è una scrittura che segue i momenti. L’attitudine per la lentezza, la tendenza a raccogliersi nell’intimità dei pensieri più reconditi non scema. E l’anima più pura e inconfessata aleggia in forma canora sul metallo delle corde della chitarra acustica, lentamente (Raw and Awake), soffia con la delicatezza delle carezze di piano (Hands on the Radio), si scopre nel profondo della lentezza struggente e rivelatrice (Things She Said e Pirates Reprise), si adagia nella comunione con i cori e sul conforto dell’armonica solitaria (Home Town Girls), si spoglia come candide voci infantili di fronte allo stupore che suscitano con modestia i suoni sognanti di carillon e xilofono (Cats and Kids e Over and Over), si addormenta persa nella dolcezza soporifera e incantata di una ninnananna dal sapore antico su un ritmo di walzer che evoca ricordi che sembravano perduti (Black Hawk Waltz).
Credits
Label: Absolutely Kosher – 2009
Line-up: Chris Carnea – Eleanor Norton – Anna Callner – Ben Shapiro – Leah Hayes – Kenny Warren – Jonathan Hull – Baby Finger
Tracklist:
- The Leaving Song
- Dirty Night Clowns
- Raw and Awake
- Hands on the Radio
- No More Pirates
- Fireflies
- Hometown Girls
- Over and Over
- The Cats & Kids
- Les Lucioles en re Mineur
- Things She Said
- Pirates Reprise
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