L’amore come l’arte, l’arte come l’amore. Un fuoco che si accende da La favilla improvvisa. La vampa pervade e invade l’essere umano in tutto il suo Es più nascosto. Nasce la creazione artistica, nasce Il fuoco. L’uomo ha iniziato a sopravvivere su questa terra con la scoperta del fuoco non a caso. Prima o poi giunge il vento del destino, la caducità delle cose e tutto quel fuoco diventa La cenere, la follia. Poi sopraggiunge la paura di non poter riprovare quelle emozioni, di sopravvivere senza fuoco. Ecco l’arte, la musica dovrebbe essere prodotta sotto l’effetto di questo fuoco, non dovrebbe essere frutto di logiche di mercato seriale… ed i Giardini di Mirò non hanno mai perso di vista questo concetto. Ecco perché ogni loro disco pur rifacendosi alle radici del post-rock strumentale di fine novecento è sempre risultato diverso, sempre denso di emozioni e diverse soluzioni ritmico-melodiche. Il fuoco non è una classica sonorizzazione di un film muto (Il fuoco di Giovanni Pastrone, 1915, restaurato dal Museo Nazionale del Cinema) di Torino). Il fuoco è un’esperienza iper-sensoriale da vivere tutta d’un fiato. Gruppi blasonati di rock strumentale alternativo stranieri non hanno la classe emotiva dei Giardini di Mirò. Un disco per commuoversi di bellezza.
Credits
Label: Unhip Records – 2009
Line-up: Jukka Reverberi (chitarra, voce, programmazione) – Corrado Nuccini (tastiere, voce, programmazione) – Luca Di Mira (tastiere= – Mirko Venturelli (basso) – Francesco Donadello (batteria, percussioni).
Tracklist:
- la favilla 1
- la favilla 2
- la favilla 3
- la favilla 4
- la favilla 5
- a favilla 6
- la favilla 7
- la vampa 1
- la vampa 2
- la vampa 3
- la cenere 1
- la cenere 2
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