Home / Recensioni / Album / Da A ad A (teoria delle catastrofi) – Morgan

Da A ad A (teoria delle catastrofi) – Morgan

29 giugno 2007. Una data come tante, ma non per chi era in attesa da tempo. Questa data infatti segna il ritorno di uno dei cantautori (termine da considerarsi con tutte le eccezioni del caso) più eclettici del panorama italiano, Morgan. Credo che non servano parole di presentazione per un artista che da oltre dieci anni sconvolge quella che in Italia viene definita “la scena musicale”, cambiandone totalmente le regole e inventandone di nuove.
Da A ad A arriva a distanza di due anni dalla splendida rivisitazione di Non al denaro né all’amore né al cielo di Fabrizio De André e a quattro dal suo primo album solista Canzoni dell’appartamento, che hanno entrambi vinto il premio Tenco. Questo disco si presenta come una confessione, come un pezzo di vita messo in musica. Da M a M, Da Marco A Morgan. Ci parla dell’amore, del suo Amore Assurdo. Un inno al suo amore perduto, quell’amore che ti lascia senza difese (“Assurdo cosa accadde quando ti vidi per la prima volta/portavo un cuore entrando nella stanza ma uscendo non lo avevo più/amore come vetro lo infranse al primo colpo”) e alla voglia di riaverlo con sè, nonostante tutte le sofferenze (“E adesso ho voglia di contatto/di scriverti e parlarti/volgermi a te/ritornar nella tua vita”), anche se “Lei si assomiglia/io amo lei/lei ama solo se stessa” (Una storia d’amore e di vanità, già presente nella colonna sonora del film di Alex Infascelli, Il siero della vanità, curata interamente da Morgan e pubblicata nel 2004 dall’etichetta Mescal). Si passa a Da A ad A, un percorso che porta da Asia ad Anna-Lou? Mah… lasciamo certi dettagli alle riviste di cronaca rosa. Io la vedo più come un ritornare sempre al punto di partenza (“Da A ad A mi spinge sempre a ritornare/Da A ad A come un immobile oscillare”), una metafora della vita che ci porta a fare chissà quali peripezie per poi ritrovarci sempre qua, da dove siamo partiti. La terza traccia, Animali Famigliari, così come U-Blue (in cui la piccola Anna-Lou sembra voler rubare il mestiere al papà) è una filastrocca. Mi piace immaginare il nostro Marco la sera, vicino al lettino della sua piccola, che inventa canzoncine per lei, per spiegarle con parole da bambini che la vita non è tutta rose e fiori, ma dopo tutto c’è sempre il suo papà, pronto a farla divertire (“Lei qui non c’è/ma tra un po’ la raggiungeremo/Chissà come sta e al mattino cosa fa/Poi partirò e ti divertirai con lei/mentre canterò che mi mancherai/ma poi sai che tornerò e si ricomincerà a cantare”). Nel brano Tra 5 min. si sente la mano (e la voce) di Dario Ciffo e dei suoi Lombroso e insieme a La cosa rappresenta la parte rock di questo album. Un rock moderno, che però strizza l’occhio alle sonorità anni ’60 e ’70. Morgan gioca. Gioca con le parole, con i generi musicali, con gli strumenti, con le lingue, spiazzandoci ad ogni brano. E così ecco che con La verità si passa al tango. Nella decima traccia, Liebestod, ritroviamo un pezzo di vita di Marco. Infatti la canzone è interpretata anche da Asia Argento e come sonorità riporta un po’ ai Pink Floyd. L’album si conclude con Contro me stesso, dove Morgan arriva ad annullare persino la sua persona (“Faccio di tutto per impedire il mio successo stesso/perché son contro me stesso/Perché ogni vincitore per natura deve dominare/e per forza comandare/e non può nessuno subire/e io mai ti potrei ferire,/a meno che tu non mi voglia amare”). In questo brano spicca la lunga coda, interpretata dal cantante senegalese Badara Sek.
Ancora una volta Morgan ci ha dimostrato di che pasta è fatto: è un artista capace di stupire, di inventare, di usare sapientemente l’arte dei miscugli creando ad ogni album una nuova alchimia. Lasciatevi guidare Da A ad A per poi ritrovarvi “pronti a ripartire”.

Credits

Label: BMG/Sony –2007

Line-up: Marco Morgan Castoldi (voce, pianoforte preparato, vibrafono, trombino barocco, basso, cucchiai, LEM bit 99) – Sergio Carnevale (batteria, percussioni) – Marco Carusino (chitarra acustica 6 e 12 corde) – Giovanni Ferrario (chitarra psichedelica) – Enrico Gabrielli (sax baritono, flauto traverso) – Ospiti: Giovanni Sollina (Amore assurdo) – Badara Sek (Contro me stesso) – Asia Argento (Liebestod) – Anna-Lou (U-Blu) – Lombroso (Tra 5 min.) – Cecilia Chailly (Una storia d’amore e di vanità)

Tracklist:

  1. Amore assurdo
  2. Da A ad A
  3. Animali familiari
  4. Tra 5 min.
  5. Demoni nella notte
  6. Una storia d’amore e di vanità
  7. La verità
  8. U-Blue
  9. La cosa
  10. iebestod
  11. Contro me stesso

Links:Sito Ufficiale,MySpace

Ti potrebbe interessare...

fanali_cover_2024__

I’m In Control – Fanali

Immagini che si suonano. Suoni che si immaginano. Di nuovo in viaggio sinestetico con Fanali, …

2 commenti

  1. Katia hai realizzato un’analisi testuale perfetta per il cantautore geniale dei nostri tempi. Brava!

  2. Un disco che mi ha innamorata. Le tue parole gli rendono piena giustizia.

Leave a Reply